Antonio Conte allenatore Chelsea campione d'Inghilterra. indipendent.co.uk

Premier, il trionfo di Antonio Conte: il made in Italy si conferma sul trono d’Inghilterra!

Da Sir Claudio (Ranieri) a King Antonio Conte: il tecnico italiano del Chelsea diventa campione d’Inghilterra l’anno dopo il connazionale. E al primo tentativo!

È il sesto titolo nella storia dei Blues ed è il primo nella terra d’Albione, ovviamente, per l’ex tecnico della Juventus e commissario tecnico della Nazionale. Che, dopo la Serie A conquistata per tre volte di fila coi bianconeri, si mette in bacheca un titolo prestigiosissimo.

Che a Stamford Bridge mancava dal 2015, anno del Mourinho bis, e che consegna Antonio Conte alla storia dei Blues e del calcio britannico: il leccese è infatti il terzo che ottiene la Premier League al primo tentativo, come lo stesso Special One e Carletto Ancelotti.

Conte diventa pure il quarto allenatore italiano ad alzare al cielo il titolo inglese, succedendo ad Ancelotti, Roberto Di Matteo e soprattutto Claudio Ranieri, straordinario condottiero del Leicester dei miracoli lo scorso anno.

I meriti del tecnico italiano ci sono eccome: ha preso una squadra che l’anno scorso pareva bollita e finì decima, incapace di emettere uno squillo altisonante, e l’ha portata sul tetto d’Inghilterra senza cambiare nomi né interpreti, visto che l’organico è rimasto praticamente quello (a parte l’acquisto, e l’inserimento perfetto, di N’Golo Kante, eletto miglior giocatore in assoluto della Premier League).

In più Conte è stato capace di mettere in riga uno dopo l’altro tutti i colleghi che, ai nastri di partenza della Premier 2016/2017, si erano presentati come potenziali vincitori od outsider: dalle due Manchester targate Mourinho e Guardiola all’Arsenal di Wenger, dal Tottenham di Pochettino al Liverpool di Klopp sino all’Everton di Koeman e ai campioni uscenti del Leicester di Ranieri (passato a fine febbraio, ormai impossibilitato a nuocere, nelle mani di Shakespeare).

Conte ha sbaragliato tutta la concorrenza a suon di difesa a tre (Azpilicueta-David Luiz-Cahill), di rigore tattico e umile predisposizione al sacrificio di tutti i suoi calciatori. Magistrale nel tenere sempre desta l’attenzione dei suoi Blues, nel ridare vita a un Fabregas spesso decisivo con 11 assist e nel dare carta bianca a un Eden Hazard che sulla trequarti è fra i migliori d’Europa.

Inoltre Conte è riuscito a gestire anche gli spinosi casi di Terry – omaggiato contro il Boro – e Diego Costa – comunque autore della sua migliore stagione con 20 gol in Premier, 21 in totale, nonostante tutti i rumours piovuti addosso a cavallo di Capodanno.

Un capolavoro all’italiana, insomma: grazie anche al prezioso aiuto del secondo Angelo Alessio, degli assistenti Conte jr. e Carlo Cudicini, dei preparatore e vice preparatore atletico Paolo Bertelli e Costantino Coratti, del preparatore dei portieri Gianluca Spinelli e del consulente pt/nutrizionista Tiberio Ancora.

Quando il made in Italy trionfa all’estero anche il calcio se ne giova.

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