Sei scudetti di fila, come lei nessuno mai: la Juventus dei record è entrata ufficialmente nella leggenda. Ecco tutti i numeri di una cavalcata straordinaria.
Sono numeri che partono da molto lontano, da quel 2011 in cui la Juventus allora di Antonio Conte alzò il primo dei sei scudetti di un ciclo reso leggendario da questo tricolore, il sesto consecutivo. Quello con cui la Vecchia Signora ha superato pure se stessa, migliorando pure la Juventus di Carcano del quinquennio 1930-35.
Un ciclo da record che nel 2013-14 toccò la quota altrettanto record dei 102 punti, nel terzo dell’era Conte. Eppure la media degli altri campionati è sempre stata impressionante. Anche lo scorso anno, quando con 15 vittorie consecutive, la Juventus rimediò con 15 vittorie consecutive – 24 successi in 25 partite – a un avvio disastroso in cui tutti i rivali stavano già scavando la fossa ai pluricampioni d’Italia.
In questi anni ci sono sempre state delle certezze inossidabili, letteralmente fondamentali per costruire questa striscia ininterrotta. I nomi sono quelli lì, a iniziare dal Portiere, dal Capitano, dalla Bandiera Gigi Buffon: 16 stagioni in bianconero, oltre 600 partite, record di imbattibilità in campionato. Un autentico simbolo dei bianconeri del terzo millennio.
Poi i nomi fissi sono altri: per esempio quelli della BBC Barzagli-Bonucci-Chiellini in difesa, un pacchetto arretrato fortissimo anche in Nazionale e invidiato anche da tutta Europa; e poi degli “illustrissimi gregari” Lichtsteiner e Marchisio, presenze certe nello scacchiere bianconero nonostante qualche difficoltà fisica che però non ne ha mai scalfito il carattere.
A rimanere sui nomi di questo scudetto, le credenziali sono altre: dalla grandissima coppia degli argentini Dybala e Higuain al tuttofare Mandzukic; dall’esuberante Dani Alves al talentuoso Alex Sandro all’estroso Pjanic solo per rimanere sugli interpreti principali.
Ad accomunare tutti i campioni della Vecchia Signora il condottiero, il direttore d’orchestra venuto dal nulla e arrivato tre anni a Torino fra mille mugugni: nel corso di tre anni Massimiliano Allegri ha letteralmente conquistato cuore e apprezzamenti di tutta la piazza bianconera, scrollandosi di dosso la patente di bollito e arrivando a disputare addirittura due finali di Champions League in tre anni.
Una si sa com’è andata; l’altra, quella di Cardiff il 3 giugno, ha un destino tutto da scrivere. Se riuscisse a vincerla, Allegri e la Juventus diventerebbero davvero leggendarie. Non più solo in Italia, ma in Europa e nel mondo. La Vecchia Signora, si sa, è nata per questo.