zverev internazionali d'italia 2017
Foto: Afp

Internazionali d’Italia 2017, Zverev re di Roma. Djokovic Ko annuncia Agassi

Roma ha un nuovo re, un sovrano destinato ad un brillante e sicuro avvenire: è Alexander Zverev, che conquista gli Internazionali d’Italia 2017 battendo in finale Novak Djokovic.

Prima finale e primo titolo in un Masters 1000 per il ventenne di Amburgo. Del talento tedesco si parla un gran bene ormai da un anno e, dopo aver vinto a San Pietroburgo sul duro indoor nel 2016 e a Montpellier (veloce indoor) e Monaco di Baviera (terra battuta) in questa stagione, ecco il primo trofeo di spicco, giunto alla presenza di un Centrale del Foro Italico gremito in ogni ordine di posti e ricco di autorità, compreso il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

La finale, di fatto, è senza storia: Djokovic finisce Ko in un’ora e venti minuti di gioco con il punteggio di 64 63 e deve rinunciare al pokerissimo nella capitale, complice anche il tour de force di due partite in un giorno che hanno compromesso parte delle sue energie fisiche e mentali. Sasha diventa, così, il primo vincitore di un 1000 nato negli anni Novanta e dalla prossima settimana entrerà per la prima volta nella sua giovane carriera nella top ten del ranking mondiale atp. Inoltre si candida ad essere già uno degli otto finalisti del Masters di fine anno, rischiando di dover fare il paio con l’analogo torneo dedicato alla Next Generation programmato nei giorni precedenti.

Quanto allo sconfitto, niente cinquina: dopo le vittorie nel 2008, 2011, 2014 e 2015 e dopo aver già perso tre finali, arriva la quarta sconfitta, la seconda consecutiva dopo essere stato piegato già dodici mesi fa da Andy Murray. Ma il serbo, prossimo ai trent’anni, nella conferenza stampa in cui commenta la battuta d’arresto e fa i doverosi complimenti al giovane e vincente avversario, stupisce tutti con una clamorosa rivelazione: a partire dall’imminente Roland Garros comincerà una collaborazione professionale con Andre Agassi, destinato dunque a prendere il posto dello storico tecnico Marian Vajda. Parigi il banco di prova, poi si vedrà per il prosieguo.

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