Pescara-Palermo, mesto posticipo della 37ª di Serie A, termina 2-0 per gli abruzzesi che salutano così con una mesta vittoria la massima serie.
Si gioca in un’atmosfera quasi spettrale all’Adriatico-Cornacchia, col pubblico di casa già da tempo in vacanza dopo la pazienza persa davanti alle figuracce rimediate dal Delfino e la sparuta minoranza di tifosi rosanero, una cinquantina, giunti dalla Sicilia con onore. Alla fine la sfida fra retrocesse la vince il Pescara di Zeman, al secondo successo sulla panchina biancazzurra dopo il mirabolante 5-0 dell’esordio di febbraio contro il Genoa. Da lì in poi il boemo ha raccolto appena 8 punti: la vittoria di stasera rende solo meno amara una pillola già avvelenata dal livore della tifoseria contro l’inconsistenza del progetto tecnico pescarese.
Buona verve del Pescara all’inizio che, dopo aver sfiorato il vantaggio con Cerri, al 15’ va in vantaggio: assist di Caprari da destra e colpo di testa di Muric, ventenne croato di proprietà dell’Ajax, che segna così il primo gol in Serie A.
Il Pescara gioca con maggiore fiducia, nonostante il regalone con cu Zampano imbecca Nestorovski che però calcia malamente. Al 39’ ancora Muric dopo un bel taglio costringe Fulignati a sbarrargli la strada. I rosanero si fanno vedere passando abbastanza agevolmente fra le maglie della fragile linea difensiva abruzzese: prima dell’intervallo Chochev sfiora il palo di testa.
Nella ripresa di nuovo il bulgaro va vicino all’1-1 con un colpo di testa su cross dalla destra di Rispoli. Le squadre cominciano ad allungarsi. Al 55’ una rappresentanza di ultras della Curva Nord entra allo stadio per contestare pesantemente tutti, dal patron Sebastiani al ds Leone fino allo stesso Zeman.
Al quarto d’ora è ancora Chochev a sciupare la terza chance personale della sua serata dopo l’assist geniale di Diamanti. Al 31’ Gilardino strappa qualche applauso entrando in campo dalla panchina per il suo esordio stagionale all’Adriatico dopo il lunghissimo infortunio.
Eppure a blindare la partita non ci pensa il campione del mondo di Germania 2006 ma il rumeno Mitrita, che nella serata delle prime volte segna il suo primo gol con la maglia biancazzurra infilandosi fra gli addormentati Fulignati e Aleesami su gran tocco di Brugman e firmando il definitivo, e quanto mai inutile, 2-0.