Le ambizioni europee finalmente ritornano di casa ad Amsterdam, patria dei Lancieri di Bosz. Stasera Ajax-Manchester United per spezzare il digiuno.
Ventun anni dopo l’ultima finale europea (quella Champions persa a Roma contro la Juventus) l’Ajax dunque ci riprova a vivere una notte magica a livello continentale dopo i trionfi in Coppa Campioni del 995 e la Supercoppa Europea della stagione successiva.
I biancorossi di Amsterdam sono partiti alla volta di Stoccolma mettendosi in tasca le foto dei Grandissimi che hanno vestito la casacca dell’Ajax nei tempi andati: da Van Basten a Bergkamp, da Overmars a Seedorf, da Sneijder a Ibrahimovic fino a Suarez. Su tutti però aleggia sempre lo spirito del più grande: Johan Cruijff, l’inventore di quel calcio totale che fra Ajax e Olanda rivoluzionò il mondo di intendere il pallone e giocarci.
Dai tempi di Cruijff l’Ajax è rimasto pur sempre uno dei club più blasonati e famosi al mondo: sicuramente il migliore nella capacità di selezionare e sviluppare talenti. D’altronde, il nome del centro sportivo che funge da quartier generale dei Lancieri si chiama “De Toekomst”, che in olandese significa “Il Talento”. Giusto per far capire come nella capitale d’Olanda tengano a far crescere nuovi fenomeni del pallone a suon di calci e Cruijff-pensiero.
Basti guardare due nomi: quelli dell’attuale direttore sportivo Marc Overmars, ex centrocampista dei Lancieri degli anni Novanta, e del promettente Justin Kluivert, figlio d’arte di quel Patrick che si fece tutta la trafila delle giovanili proprio in quel periodo e che vinse con un suo gol a Vienna la finale Champions 1995 contro il Milan.
44 anni il primo, 18 anni il secondo. Il passato e il futuro dell’Ajax, insomma: nel mezzo una grande struttura di progettazione e pianificazione che ha trasformato la squadra di Peter Bosz in un’autentica cooperativa del calcio-spettacolo, con l’età media nettamente abbattuta (coi “più grandi” Schone e Viergever, che sono ancora sotto i 30 anni).
Dal portiere Onana al precoce De Ligt (classe ’99!); dal messicano Sanchez ai più grandi Veltman e Viergever; da Schone al “veterano-canterano” 24enne Klaassen; da Ziyech a Younes a Traoré fino all’oggetto più appetito chiamato Kaspert Dolberg, che a nemmeno 20 anni sembra destinato a ripercorrere le orme di altri grandissimi come Ibrahimovic cui più di qualcuno l’ha paragonato.
La finale di stasera a Stoccolma dirà se la generazione dei talenti dell’Ajax è pronta per diventare grande ed entrare nella storia.