Altro che Double per i Blues di Antonio Conte: la finale di FA Cup a Wembley sorride all’Arsenal, che vince 2-1 e dà a Wenger la 7ª coppa d’Inghilterra.
In tanti a Wembley si aspettavano il secondo trionfo stagionale del Chelsea targato Antonio Conte; e invece l’FA Cup finisce ancora nella bacheca dei Gunners, che confermano il loro feeling particolare con la Coppa d’Inghilterra (terza vittoria nelle ultime 4 stagioni, 13esima in assoluto a eguagliare il numero di Premier vinte) e consentono al loro condottiero Arsene Wenger di fregiarsi del titolo di manager più vincente nella storia del trofeo nazionale.
Antonio Conte fallisce così l’aggancio alla seconda vittoria stagionale: nelle tasche resta “solo” (si fa per dire) la Premier League; il tecnico italiano fallisce così l’assalto a una coppa inglese, com’era già accaduto nel 2012 all’epoca del suo primo scudetto con la Juventus quando i bianconeri a Roma furono sconfitti dal Napoli.
Una bellissima partita, quella di Wembley, seppur giocata in un clima teso e soffocante per via delle imponenti misure di sicurezza post-Manchester. Uno spettacolo che si godono pure i due grandi capi delle rispettive squadre: l’americano Stan Kroenke da una parte e il russo Roman Abramovich dall’altra.
Nemmeno il tempo di sedersi che l’Arsenal va immediatamente in vantaggio con un’azione convulsa: Sanchez si trascina avanti il pallone con l’ausilio di petto e mano, il guardalinee Beswick alza la bandierina per segnalare il fuorigioco di Ramsey che però non interviene; la difesa-Blues resta immobile e il Nino Maravilla batte Courtois per l’1-0 Arsenal. I giocatori del Chelsea insieme all’arbitro Taylor si scaraventano addosso al guardalinee; dopo un conciliabolo l’arbitro convalida il vantaggio Gunners.
Per tutto il primo tempo gli uomini-chiave di Conte risultano non pervenuti: Hazard e Alonso non pungono, Matic non si fa mai vedere. L’Arsenal prova a legittimare il vantaggio con Sanchez che al 14’ spaventa ancora i Blues; Cahill due minuti salva sulla linea una conclusione di Ozil; al 19’ addirittura è il palo che riesce a salvare il Chelsea sulla zuccata di Welbeck, con Ramsey che non riesce a infilare da pochi passi.
È una partita palpitante: il Chelsea esce fuori dal guscio solo al 28’, con Ospina superlativo su Diego Costa; su capovolgimento di fronte appena 60” dopo ancora Cahill salva sulla linea, stavolta su Welbeck.
Nella ripresa si vede un altro Chelsea, segno evidente che la strigliata di Conte nello spogliatoio c’è stata eccome: Moses costringe Ospina agli straordinari al 51’, poi c’è il tentativo di Pedro. Antonio rompe gli indugi e manda in campo Fabregas al posto di un inconsistente Matic, ma poco dopo arriva l’altro episodio chiave del match di Wembley: al 68’ Moses già ammonito si tuffa in area, secondo giallo per simulazione e rosso. Il Chelsea si ritrova a doverci provare in dieci.
Il pareggio arriva comunque, al 76’, con uno scatenato Diego Costa che su lancio di Willian controlla alla perfezione e fa 1-1. A quel punto Wenger capisce di dover osare e sostituisce Welbeck con Giroud. È il cambio giusto: al primo pallone toccato il francese vede Ramsey libero e indovina il cross perfetto che il gallese, di testa, spedisce alle spalle di Courtois per il definitivo 2-1.
Bellerin spaventa Courtois, Ospina inventa la parata dell’anno su Costa, Ozil colpisce il palo: partita spettacolare fino all’ultimo, ma dopo quattro minuti di recupero, l’arbitro Taylor chiude i giochi. Wenger si prende un’altra bella rivincita nei confronti di tutti quelli, tifosi dei Gunners compresi, che gli avevano dato del bollito da gennaio in poi: l’Arsene alsaziano si prende un altro titolo e si guadagna così il proseguimento di carriera alla guida del suo Arsenal. Per Conte invece il sogno Double svanisce.