Aveva destato clamore l’annuncio relativo alle quattro wild card invitate al Giro 100: le scelte della Rcs erano ricadute sulle italiane Bardiani-Csf e Wilier-Selle Italia, sulla russa Gazprom-RusVelo e sulla polacca CCC Sprandi. A conclusione della kermesse rosa, quale è stato il loro rendimento? A nostro parere è risultato spesso deficitario, dal momento che nessuna delle quattro compagini ha raccolto risultati di rilievo, né ha entusiasmato come ci si poteva attendere. Doppio podio per la Wilier, una classifica accessoria per la Gazprom, poi solo briciole.
Bardiani-Csf. Invitato di diritto in quanto campione d’Italia 2016, il #greenteam ha dovuto fare i conti con la doppia grana alla vigilia relativa alla positività dei capitani Stefano Pirazzi e Nicola Ruffoni. Partiti in sette, i ragazzi di Reverberi hanno fatto quel che han potuto: poco, eccetto un quarto posto di Simone Andreetta, un ottavo di Nicola Boem e qualche incursione in tentativi di fuga. Dopo quattro Giri consecutivi in cui sono sempre riusciti a portare a casa almeno una vittoria, stavolta ciò non è avvenuto.
Wilier-Selle Italia. Un primato a suo modo l’ha conquistato: la maglia nera andata a Giuseppe Fonzi (ultimo in classifica, ma chi arriva a Milano ha comunque già vinto). Molto belli e di buon auspicio per il futuro i due secondi posti del velocista Jakub Mareczko dietro quel fenomeno di Fernando Gaviria, mentre il leader e il veterano della squadra, Filippo Pozzato, da perfetto uomo immagine, si è messo più in evidenza al Processo alla tappa della Rai piuttosto che in corsa.
Gazprom-RusVelo. La Professional russa fu la grande rivelazione dello scorso anno, in cui fu capace di vincere la cronoscalata dell’Alpe di Siusi da parte di Alexander Foliforov e di rendersi autrice di tante altre prove di valore. Nessun bis in questa circostanza, neppure da parte del co-capitano designato Sergey Firsanov o dei loro compagni di squadra, sempre pronti ad inserirsi in tentativi da lontano per onorare la fiducia concessa dagli organizzatori – Pavel Brutt ha conquistato il primato nella classifica dedicata alle fughe – ma mai in grado di incidere realmente in ciascuna frazione.
CCC Sprandi. La più discussa e la più discutibile tra le invitate: partita con le minori aspettative di tutte, si è rivelata quella che ha ottenuto il miglior risultato in classifica generale grazie a Jan Hirt, venticinquenne ceco che ha sfiorato la top ten restando in più di una frazione sulla scia dei migliori scalatori. Di lui probabilmente ne sentiremo parlare in futuro.