Mancava solo l’annuncio ufficiale. È arrivato oggi: Roberto Mancini è il nuovo allenatore dello Zenit San Pietroburgo. Per lui contratto triennale.
Roberto Mancini torna dunque in attività dopo il forzato anno sabbatico susseguente il clamoroso esonero dello scorso agosto, quando a pochi giorni dall’inizio del campionato l’Inter gli diede il benservito chiamando in tutta fretta Frank De Boer. Il tecnico jesino ha seguito da lontano l’ennesima stagione tribolata della sua Inter, rimanendo però con le orecchie ben tese in attesa di qualche offerta.
La più importante è stata quella che gli ha palesato e recapitato il club russo. Già nei giorni scorsi l’accordo fra Mancini e lo Zenit pareva cosa fatta, visto che l’ex allenatore nerazzurro era stato immortalato in compagnia con Alexei Miller, CEO di Gazprom, la compagnia russa proprietaria del club di San Pietroburgo.
Per il tecnico italiano previsto un contratto triennale, con opzione di altre due stagioni. “Benvenuto Mancini!” si legge nel tweet dello Zenit. Per il Mancio sarà la terza esperienza all’estero dopo quelle con Manchester City e Galatasaray.
Club fondato nel 1925 ma dal palmares alquanto povero, rimpolpato solo nelle ultime annate con quattro titoli russi di Prem’er-Liga vinti negli ultimi dieci anni. Gran merito del boom che lo Zenit ha fatto registrare in Russia e anche in Europa è stato di un altro allenatore italiano, Luciano Spalletti, che in riva alla Neva è rimasto dal 2009 al 2014.
A proposito di connazionali, Mancini troverà allo Zenit l’ex Juventus e Genoa Domenico Criscito, ormai un veterano del club azzurro.
Dopo Spalletti, tornando alla storia degli anni recenti del club russo, ci sono stati altri autorevoli nomi a guidare lo Zenit: prima André Villas Boas, lo Special Two con cui il club ha vinto l’ultimo campionato russo della sua storia, nel 2014/15; poi Mircea Lucescu, arrivato in Russia dopo 12 anni di Shaktar Donetsk. La stagione uscente però ha deluso le aspettative: lo Zenit è finito solamente terzo in campionato, dietro lo Spartak Mosca di Massimo Carrera, altro tecnico italiano che al primo tentativo ha vinto il campionato.