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Real Madrid campione d’Europa! Galacticos, dura lezione alla Juve

Al Millennium Stadium è tripudio Real Madrid: i Blancos schiantano per 4-1 la Juventus a Cardiff e alzano al cielo la dodicesima Champions League della loro fantastica storia. Mai nessuna squadra dai tempi del Milan di Arrigo Sacchi (ma era la vecchia Coppa dei Campioni) era riuscita a trionfare in due edizioni consecutive; ci riescono gli uomini di Zinedine Zidane, autori di un secondo tempo impeccabile in cui tramortiscono i malcapitati bianconeri, di nuovo ripiombati nell’incubo dell’ennesima sconfitta in finale.

Lo show dei Black Eyed Pease fa da cornice al grande spettacolo calcistico, mentre le note dell’inno della Champions conferiscono atmosfere e brividi unici alla serata che ci si appresta a vivere. E poi si comincia: occorrono soli sei minuti ai bianconeri per rendersi pericolosi dalla parta di Navas, quando Pjanic fa partire un destro insidiosissimo che impegna il numero uno avversario.

Tanto possesso palla Real, ma Buffon rimane completamente inoperoso fino al ventesimo, quando si sveglia lui, Cristiano Ronaldo, che mette la palla nell’angolino dove il portiere della Juve non può arrivare: complice il tocco involontario di Bonucci, è 1-0 in favore delle Merengues e il centravanti portoghese fa centro in tre diverse finali disputate. La Signora sembra tramortita, ma dopo sette minuti arriva il capolavoro di Mario Mandzukic: nell’area di rigore avversaria Higuain serve il croato, che si gira e in rovesciata la mette in porta riaccendendo gli entusiasmi del popolo bianconero.

Poco altro succede fino al termine del primo tempo che si rivela equilibrato, ma non eccessivamente spettacolare; si ritorna dagli spogliatoi con gli stessi undici iniziali e con gli spagnoli decisamente più aggressivi dei primi 45′. E il coraggio li premia: passa un quarto d’ora dall’inizio della ripresa e Casemiro da lontanissimo trafigge Buffon, beffato dall’ennesima deviazione, stavolta compiuta da Khedira.

Non si fermano qui le Merengues, che approfittano del momento favorevole e infliggono dopo appena tre minuti il colpo del Ko: Modric intercetta una palla vagante e serve Ronaldo, che si rivela un’arma letale e insacca ancora una volta nella porta di Buffon. Real in vantaggio per 3-1: Allegri prova il tutto per tutto ed inserisce Cuadrado al posto di Barzagli (e successivamente Lemina per Dybala) nel tentativo di raddrizzare una situazione che sembra compromessa.

Ma l’atteggiamento in campo dei bianconeri è davvero dimesso: in campo è pura accademia Real, che prova a sfruttare i tanti palloni persi dalla squadra italiana, senza correre grossi pericoli dalle parti di Navas. L’unico brivido arriva all’80’ su una punizione di Dani Alves, che Alex Sandro devia di poco a lato della porta. Ma piove sul bagnato: Juve pure in dieci per l’espulsione per doppia ammonizione rimediata dal nuovo entrato Cuadrado. E allo scadere arriva il 4-1 firmato da Asensio.

A festeggiare è il Real Madrid, campione d’Europa per la dodicesima volta nella sua storia, la seconda consecutiva. E ai madrileni riesce la doppietta Liga-Champions 59 anni dopo l’ultima volta. Juve, altro che triplete: l’Europa si conferma un pianto amaro. Quante occasioni sprecate, quante finali perse… il mal di Champions è di nuovo evidente.

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