Ormai è fatta: Luciano Spalletti sarà il nuovo allenatore dell’Inter. Il tecnico toscano è partito per la Cina, destinazione Nanchino, dove incontrerà la dirigenza.
Si può dire con certezza: al momento Luciano Spalletti è l’allenatore in pectore del club interista e sta già preparando la prossima stagione che dovrà essere quella della rinascita dei nerazzurri.
L’orma ex tecnico giallorosso è partito per Nanchino, dove si presenterà a Zhang Jindong, il grande capo di Suning, e affronterà col nuovo d.s. Walter Sabatini, “compagno” in giallorosso per tante stagioni e ora coordinatore tecnico del Suning Sports Group, Ausilio e Steven il delicato tema del mercato nerazzurro. C’è una squadra da ricostruire, tirando le fondamenta ed eliminando gli elementi non graditi e Spalletti è pronto a dare il suo contributo alla nuova Inter che verrà.
Intercettato alla partenza da Milano Malpensa Spalletti ha fatto cadere gli ultimi veli sull’accordo che lo legherà al club milanese: «Sono felice di essere allenatore dell’Inter. I tempi si allungano un po’, dovremo fare una conferenza stampa. Facciamo le cose all’antica. Sabatini? Sabatini è una bella persona ed è anche capace nella sua professione, così diventa facile. Ha rispetto e qualità. La firma? Tutto a posto ci siamo dati la mano, siamo quelli all’antica che fanno le cose con una stretta di mano».
Lo stesso ds dell’Inter Piero Ausilio sta accompagnando Spalletti nella spedizione cinese e ha rilasciato dichiarazioni sul nuovo allenatore della Benamata: «I fatti parlano chiaro, abbiamo pensato solo ed esclusivamente a Spalletti e nel momento in cui c’è stata la possibilità l’abbiamo resa fattibile. Manca solo l’ufficialità, si va a Nanchino dalla proprietà a presentarlo e fare in modo che l’Inter subito riparta per presentarsi alla grande a luglio. Altri allenatori? Mai parlato, abbiamo solo pensato e l’unica cosa era portare Spalletti all’Inter. Non è ancora ufficiale, ma tutto va in quella direzione.».
Ausilio ha anche affrontato i temi della firma («una formalità? È tutto abbastanza chiaro») e del prossimo mercato («Perisic? Non abbiamo ancora parlato»).