Continua a parlare straniero il Giro d’Italia Under 23: a Forlì, località d’arrivo della terza tappa, si impone l’ucraino Mark Padun (Team Colpack), che batte in uno sprint ristretto cinque atleti con cui riesce ad avvantaggiarsi nelle fasi finali di corsa. Secondo posto per il russo Pavel Sivakov (Bmc Development Team), che diventa la nuova maglia rosa della corsa.
Dopo due frazioni decise da altrettanti attacchi da finisseur, le difficoltà aumentano in questa nuova giornata: 140 i km da percorrere da Bagnara di Romagna, contraddistinti dalle salite, tra le altre, di Monte Corno, Monte Trebbia e Rocca delle Caminate. Ultimi quindici chilometri tra discesa e pianura.
Sono 164 gli atleti a partire: defezione per Daniel Savini (Maltinti), caduto nella tappa precedente. Procedono ad alta andatura primi quaranta chilometri, poi cominciano i primi tentativi, molti dei quali non hanno un fortunato esito. Sono in tanti a provarci, altrettanti ad arrendersi. Dopo una vana azione di un drappello di dodici uomini, che arriva a guadagnare fino a due minuti e mezzo prima di essere ripreso dal plotone, bisogna attendere la salita di Centoforche per avere un quadro più chiaro.
Al comando si portano sette uomini, vale a dire Giuseppe La Terra Pirri (Rappresentanza Multiregione), Mattia Bais (Cycling Team Friuli), Robert Stannard (Mitchelon Scott), Scott Davies (Team Wiggins), Aaron Verwilst (Lotto Soudal) e Giacomo Giuliani (Gallina Colosio). Ai meno venti alla conclusione si aggira attorno ai venti secondi il loro vantaggio, ma anche nel loro caso nulla da fare. Sono venticinque corridori ancora nel gruppo principale: tra questi non figura il vincitore di Castellarano Alexandr Rabushenko (Palazzago), che risente degli sforzi sulle salite.
Ai meno dieci sono in sei a portarsi in testa: Matteo Fabbro (Cycling Team Friuli), Pavel Sivakov (Bmc DT), Mark Padun (Colpack), Lucas Hamilton e Jai Hindley (Mitchelton Scott) e Scott Davies (Team Wiggins). E stavolta l’attacco si rivela decisivo: troppo il gap di un minuto e dieci secondi a meno tremila metri, così sono i sei uomini a giocarsi il successo.
Nella volata ristretta ha la meglio Mark Padun del Team Colpack, squadra italiana che, di corsa in corsa, riesce sempre a lasciare il segno. Ma ha modo di esultare anche il secondo, il russo Pavel Sivakov, che va a prendersi la maglia rosa di leader della classifica generale scalzando lo statunitense Nelson Powless (Axeon Hagen Bermans). Quarto posto per Matteo Fabbro.
La quarta tappa, a Forlì a Gabicce Mare, è quella più semplice: riusciranno i velocisti a disputare la volata?