Partono subito bene nel Gruppo B Portogallo e Spagna agli Europei Under 21 2017. 2-0 dei vicecampioni alla Serbia, addirittura manita Roja!
PORTOGALLO-SERBIA 2-0. Non era un debutto agevole per i vicecampioni d’Europa in carica del Portogallo, attesi dalla Serbia formata in gran parte dall’ossatura che aveva trionfato ai penultimi Mondiali Under 20. I lusitani invece si portano a casa la sfida, con un gol nel primo ed uno nel secondo tempo, di Goncalo Guedes e del sampdoriano Bruno Fernandes.
Monologo portoghese nelle prime battute, con il palo di Ruben Neves già al 5’. La Serbia però si registra e comincia a fare il suo, producendo in uno spettacolare uno contro uno che Uros Djordjevic spreca malamente davanti a Bruno Varela.
Così al 37’ il Portogallo trova il vantaggio: sugli sviluppi di un rimpallo, Guedes è bravo a farsi trovare pronto nell’area piccola, insaccando di testa l’1-0 dei rossi lusitani.
Nella ripresa la Serbia si fa preferire per maggiore impeto e spirito volitivo e crea tante occasioni: sul piatto della bilancia i balcanici mettono un gol annullato a Djurdjevic, il tiro alto di poco di Grujic e soprattutto la zuccata fuori di un niente di Radonjic. Nel momento migliore della Serbia il Portogallo cala il colpo del k.o.: a due minuti dal 90’ il capitano – e blucerchiato Bruno Fernandes – conclude perfettamente a rete il prezioso assist della subentrata stella Renato Sanches.
SPAGNA-MACEDONIA 5-0. Tutto fin troppo facile per la Roja: la Spagna massacra la Macedonia nel suo esordio agli Europei Under 21 2017 e si mette in posizione comoda aspettando i ben più provanti impegni con le altre nazionali del girone. Di sicuro quello delle Furie Rosse è un messaggio forte: Asensio e compagni vogliono arrivare in fondo.
Già, Marco Asensio: il ragazzo che griffò la seconda Champions consecutiva vinta dal Real Madrid a Cardiff contro la Juventus due settimane fa. Il merengue classe ’96 si porta a casa il pallone per l’hat-trick realizzato: una tripletta spaventosa che rispolvera tutto il suo talento.
Asensio segna per la precisione il secondo, il quarto e il quinto gol iberico: al 16’ gran tiro dai 30 metri sotto al sette; al 54’ micidiale controllo destro e sinistro fulminante; manita calata con uno spettacolare contropiede da lui orchestrato e concluso degnamente.
Per la squadra di Albert Celades erano andati a segno pure altri due pezzi pregiati: Saul al 10’ e Deulofeu su rigore, entrambi su grandi invenzioni di Gaya. Macedonia praticamente inesistente, tranne che per una traversa di Babunski a risultato già ampiamente compromesso.