La rabbia rossonera va spegnendosi, ma i dilemmi nel futuro rapporto fra Donnarumma e il Milan restano: vendita subito, tribuna o posto titolare?
Le prospettive milaniste di questa torrida finestra di calciomercato sembravano liete e rosee sin dall’inizio, con ben quattro colpi nel giro di un mese scarso: Musacchio, Kessié, Rodriguez e André Silva sembravano il volano perfetto per far ripartire le ambizioni del Milan, che ad agosto sarà pure impegnato nei preliminari di Europa League.
Il terremoto-Donnarumma ha invece sconvolto tutto l’ambiente rossonero, con l’indignazione che è esplosa soprattutto fra i tifosi, sconcertati non poco dal contraddittorio atteggiamento del giovane portierone di Castellammare di Stabia, che aveva giurato fedeltà al Milan baciandone spesso la maglia e poi ha deciso di optare per altre soluzioni che non fossero rossonere.
Le possibilità ora sono tre. La prima è quella più scontata che vede Donnarumma lontano da Milano e pronto ad approdare in qualche altro top club europeo. Le squadre pronte a mettere le mani sul gioiellino rossonere sono almeno tre: in primis la Juventus, che non fa mistero di voler trovare l’erede di Gigi Buffon e che in Donnarumma ha localizzato il suo obiettivo principale; anche il Real Madrid e il Psg restano alla finestra.
Anche il Milan, con Fassone e Mirabelli, potrebbe alla fine scegliere questa soluzione, sicuramente più vantaggiosa e conveniente di quella che prevede di perderlo fra un anno a costo zero.
Proprio per questo motivo la cessione immediata è meno scontata di quel che sembra: le squadre interessate potrebbero decidere di non svenarsi troppo ora proprio perché fra 12 mesi potrebbero chiudere l’affare senza spendere un cent di cartellino.
Non più l’affare-Donnarumma, ma l’affaire-Donnarumma dunque: un caso a dir poco ingarbugliato che non può omettere la soluzione di pancia proposta da più di qualche tifoso rossonero, quello dello scontro totale, della panchina/tribuna per un anno e dell’oblio. È una situazione questa che però non conviene né a Gigio (per ovvi motivi calcistici) né al Milan, che dovrebbe risolvere la grana-portiere cercando un degno sostituto – con Neto e Perin che sono attualmente le papabili piste. Certo, il nuovo Milan dei cinesi darebbe un segnale fortissimo a livello di integrità, ma non è detto che il pugno duro alla fine possa pagare.
Non è esclusa l’ultima soluzione: quello del portiere reintegrato nei ranghi di Montella e ancora titolare nonostante tutto. Al momento chiaramente sembra fantascienza, ma nel calcio a volte (o quasi sempre?) convenienza e opportunismo multiplo degli attori alla fine hanno ragione. Lo stesso Mino Raiola oggi pomeriggio parlerà in conferenza stampa. Toccherà vedere, dopo di questo, come proseguirà la diatriba fra il Milan e Donnarumma.