Quasi una sorpresa alla Confederations Cup 2017: la Germania sperimentale di Löw rischia di farsi frenare dall’Australia ma vince poi 3-2.
Quando si sente parlare di Germania, viene chiaramente in mente la squadra campione del mondo a Brasile ’14. Beh, conviene scordarsela: perché la Mannschaft che si è presentata ai blocchi di partenza di questa Confederations Cup 2017 è una lontana parente di quella che trionfò tre anni in Sudamerica. Mancano praticamente tutti i titolari: da Neuer all’uomo della finale Götze, da Höwedes a Hummels a Boateng, da Khedira a Kroos, da Ozil a Schürrle, da Marco Reus a Mario Gomez… Insomma, la crema della crema del calcio tedesco, tenuta a riposo dal c.t. Löw a vantaggio dei giovani rampolli teutonici.
La prima uscita di questa Germania sperimentale è a due facce come dimostra il risultato finale di una partita inaugurale che ci si immaginava molto meno accidentata: ne esce fuori un 3-2 che rende merito ai coriacei Socceroos e mette in luce le difficoltà tedesche che Löw dovrà registrare prima della prossima uscita, già decisiva, contro il Cile giovedì sera.
La Germania parte a spron battuto e già al 5’ va in vantaggio: sgroppata di Brandt sulla destra, palla recapitata al centro per Stindl che tutto solo fa 1-0. La nazionale tedesca entusiasma per la qualità del suo gioco, e va almeno tre volte con i colpi di testa di Goretzka e Sandro Wagner e l’azione personale dello stesso Brandt. Gli ultimi due sono protagonisti: il primo si divora il gol davanti alla porta, il secondo impegna Ryan che respinge coi guantoni.
L’Australia però si dimostra squadra capace di incassare e ripartire: e così, dopo la ghiotta occasione sciupata da Sainsbury (quello in quota Inter) i Socceroos trovano il pareggio con la grande complicità di Reno, che si fa beffare dal sinistro dalla distanza di Rogic. I gialloverdi non hanno neppure il tempo di festeggiare perché la Germania rimette subito il muso avanti: Luongo commette fallo su Goretzka e Draxler dal dischetto è freddissimo per il 2-1 teutonico.
Nella ripresa pochi minuti e lo stesso Goretzka mette in ghiaccio il risultato inserendosi perfettamente sul cross di Kimmich; l’Australia però ha sette vite e rimette in discussione tutto: merito del tap-in vincente di Juric, smarcato per così dall’errore marchiano di Leno che mal respinge una conclusione di Rogic (gol convalidato dalla VAR).
Nel finale occasioni per i neoentrati: da una parte Werner dopo grande spunto personale; dall’altra Troisi. Entra anche Tim Cahill, che colleziona il suo 98esimo gettone di presenza in nazionale, ma il risultato non cambia più.