L’italvolley non riesce ad infrangere il tabù Brasile: la nazionale femminile di pallavolo viene sconfitta dalle verdeoro nella finalissima del World Grand Prix 2017 e torna a casa con una comunque onorevole medaglia d’argento. Ha la meglio l’esperienza delle sudamericane sulla gioventù delle azzurre, che capitolano al tie break per 3-2 (parziali di 24-26, 25-17, 22-25, 25-22, 8-15).
Ha di che essere orgogliosa la compagine guidata da Davide Mazzanti per quanto mostrato nelle cinque settimane della manifestazione: contro ogni pronostico le nostre portacolori hanno battuto nazionali attualmente più quotate (comprese le campionesse olimpiche della Cina) arrivando ad un passo da quel trionfo mai raggiunto, ma soltanto sfiorato nel 2004 e nel 2005. E si ritorna sul podio in una manifestazione internazionale a sei anni dal trionfo in Coppa del Mondo (era il 2011): c’è un grande futuro, dunque, dal momento che la giovane età media dell’intero gruppo lascia presagire un avvenire luminoso.
A cominciare l’incontro, lo stesso sestetto vittorioso sulle asiatiche: Malinov in palleggio, opposto Egonu, schiacciatrici Caterina e Lucia Bosetti, centrali Cristina Chirichella e Raphaela Folie, libero De Gennaro. Brasile costantemente avanti nel primo set, sebbene le nostre piano piano riescano a riportarsi sotto, arrendendosi soltanto ai vantaggi (26-24). Tutta un’altra partita nella seconda ripresa, in cui Caterina Bosetti trascina le compagne, portando a casa il parziale per 25-17.
Sembra essere la svolta, dal momento che nel terzo set le italiane volano sul 18-11; ma dal quel momento alcuni passaggi a vuoto fanno rientrare in corsa le rivali, che prima pareggiano sul 21-21, poi chiudono 22-25, portandosi nuovamente in vantaggio. Inversione di tendenza nel quarto parziale, in cui le verdeoro controllano sul 19-12, ma finiscono per subire il rientro delle nostre, che si riportano in parità e spingono la partita fino al tie break.
Qui il Brasile parte subito a razzo (8-3) e non c’è più nulla da fare: chiude per 15-8 ed esulta, privando l’Italia di una gioia che pure avrebbe meritato. Terzo posto alla Serbia, che batte nella finalina per il bronzo la Cina.