Promette grandissimo spettacolo il secondo dei tre weekend della Vuelta a Espana 2017. Nell’entroterra iberico non mancano le salite chiave e alcune di queste vengono affrontate nei giorni due e tre settembre. Si comincia, al sabato, con la quattordicesima tappa, che conduce i corridori da Écija a Alto Sierra de La Pandera, per un totale di 175 km.
C’è un nuovo arrivo in salita, di quelli veri, a quota 1830 metri d’altitudine e al termine di un tracciato che propone tre Gran Premi della Montagna, tutti nella seconda parte. Siamo ancora in Andalusia e, come si evince dal profilo altimetrico, è un continuo salire, prima lentamente, poi drasticamente, dalla partenza fino all’arrivo. Facili i primi settanta chilometri, dopo i quali si pone dinanzi agli atleti il primo GPM, quello del Puerto El Mojon (terza categoria, 8.8 km al 3.7%), con la cima posta al km 85.
Ancora una fase di continui saliscendi fino alla seconda asperità, l’Alto Valdepenas de Jaen, un seconda categoria di 12 km al 7.3%. Lo scollinamento avverrà a 22 chilometri al traguardo, soltanto i primi dei quali sono in discesa. Poi, quando mancano dodici chilometri, ecco l’ascesa finale: è la Sierra de la Pandera, già affrontata diverse volte alla Vuelta. Si tratta di una Hors Categorie – e già è questa garanzia di durezza – con gli ultimi quattromila metri davvero duri (che vanno a bilanciare una prima parte a strappi), in cui nessuno dei contendenti alla classifica generale potrà nascondersi, nonostante il giorno successivo sia previsto un altro arrivo in altura altrettanto duro.
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Km 85.5 – Puerto El Mojón 8.8 km al 3.7% – categoria 3
Km 153.1 – Alto Valdepeñas de Jaén 8.5 km al 4.8% – categoria 2
Km 175.0 – Sierra de la Pandera 12 km al 7.3% – categoria H