La quiete prima della tempesta. Non potrebbe essere utilizzata altra espressione per definire la 19^ tappa della Vuelta a Espana 2017. In attesa del mitico Angliru, il gigante delle Asturie, ecco una frazione morbida morbida che non serve quasi a nessuno, se non a chi, ancora a secco di vittorie, proverà ad ottenerne una.
Ed è così chiaro che da Caso. Parque Natural de Redes a Gijón saranno i corridori da fuga quelli che mostreranno gli artigli sin dai primi chilometri, fermo restando che non deve essere escluso l’arrivo di un ristretto drappello pronto a giocarsi il successo parziale.
La partenza avverrà dal comune di Caso, dove nasce il fiume Nalon; da qui bisogna affrontare quattro Gran Premi della Montagna, ma solo il primo, essendo di prima categoria, si presenta impegnativo. Si tratta dell’Alto de la Colladona, 7 km con una pendenza media del 6.8%. È posizionato troppo presto per aspettarsi qualcosa, probabilmente è soltanto il punto buono da cui parte l’attacco da lontano da parte di atleti fuori classifica.
Nella parte centrale ecco due GPM di terza categoria in successione: prima l’Alto de Santo Emiliano ( 6.8 km al 4.5%), poi l’Alto de la Falla de Los Lobos, che di chilometri ne misura 4.3 ed è ripido al 8.2% di media. L’ultima asperità, invece, comincia a diciannove chilometri all’arrivo ed è l’Alto de San Martìn de Huerces: è ancora un terza categoria, 4.5 km al 7.2 %, che proprio al culmine presenta pendenze più arcigne, vicine alla doppia cifra. Dalla cima al traguardo ancora quattordici chilometri: i primi nove in discesa, gli ultimi cinque pianeggianti.
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Km 29.0 – Alto de la Colladona 7 km al 6.8% – categoria 1
Km 64.8 – Alto de Sto. Emiliano 6.8 km al 4.5% – categoria 3
Km 79.5 – Alto de la Falla de Los Lobos. La Casilla. AS-251 4.3 km al 8.2% – categoria 3
Km 134.5 – Alto de San Martín de Huerces 4.5 km al 7.2% – categoria 3