Tre finali e tantissime emozioni nella settima giornata dei Campionati Mondiali di Atletica leggera 2017: allo Stadio Olimpico di Londra non riesce la doppietta a Wayde Van Niekerk, sconfitto nei 200 dal turco Ramil Guliyev. Dominio Stai Uniti nei 400 metri ostacoli donne e nel salto triplo uomini, mentre per quanto riguarda l’Italia… ancora molto male! Ecco il resoconto odierno con un approfondimento sui risultati degli azzurri.
La leggendaria doppietta di Michael Johnson 200-400 non viene emulata: non ci riesce il sudafricano Wayde Van Niekerk, che dopo essersi portato a casa la distanza più lunga fallisce quella più corta. Poco brillante già in semifinale, ci prova all’ultimo atto, ma davanti a sé trova l’incredibile turco Ramil Guliyev, che finisce al primo posto in 20″09: tempo non eccezionale, ma quanto basta per conquistare l’oro e far tornare un bianco in cima al mondo in una delle gare più veloci. Secondo il favorito della vigilia in 20″11, terzo l’atleta di Trinidad & Tobago Jereem Richards con lo stesso tempo. Soltanto sesto il botswano Isaac Makwala, che si ferma a 20.44.
Doppietta Stati Uniti nei 400 metri ostacoli femminili: la favorita delle due atlete a stelle e strisce è Dalilah Muhammad, ma quest’ultima viene superata dalla connazionale Kori Carter, che ferma il crono sui 53.07 e va a conquistare la medaglia d’oro. 53.50 il tempo della seconda classificata, 53.74 quello della terza, la giamaicana Ristananna Tracey. Fuori dal podio una delle favorite, la ceca Hajnova, soltanto quarta in 54.20.
Oro e argento USA anche dal salto triplo uomini. Una grande gara, questa, ma senza le grandi misure che alla vigilia erano attese Ad imporsi è Christian Taylor, che realizza il suo miglior salto atterrando a 17.68 metri. Dietro di lui, il connazionale Will Claye /17.63) e poi il portoghese Nelson Evora (17.19). Deludono i cubani, tutti fuori dal podio, così come il cubano naturalizzato azero Alexis Copello.
Male le due italiane impegnate nel salto in alto. È Alessia Trost a deludere maggiormente: la friulana manca la misura di 1.92 e abbandona mestamente Londra: un risultato altamente negativo per lei, che è ancora alle prese con quella da lei stessa definita “instabilità tecnica” che dovrà essere messa a punto da Marco Tamberi, suo allenatore. Intanto, ancora una volta manca incredibilmente gli appuntamenti che contano. Nulla da fare anche per Erika Furlani, che non riesce a saltare neppure la misura d’entrata di 1.85 metri. Fuori anche Yusneysi Santiusti nelle batterie degli 800 metri: il settimo posto nella batteria vinta dalla kenyana Wambui non le permette di passare il turno.