Cristiano Ronaldo Barcellona-Real Supercoppa di Spagna. mundodepor.com

Supercoppa di Spagna, il giorno dopo: Real da paura col folle Ronaldo; Barça di nuovo a tappeto

Il giorno dopo l’andata della Supercoppa di Spagna restano un sacco di certezze: questo Real fa paura per concretezza col 3-1; CR7 è tornato (ma per quanto?). E il Barça…

Si riparte dal solito assunto: il Real Madrid vince sempre quando conta. Dopo il Manchester United nella Supercoppa UEFA per le merengues arriva un’altra vittoria netta, stavolta contro l’odiato Barcellona e per di più al Camp Nou. L’1-3 in terra catalana vale molto più di una semplice ipoteca sulla Supercoppa di Spagna: Zidane si prepara a coronare l’ennesimo trofeo, il quinto, della sua sinora breve esperienza sulla panchina della Casa Blanca.

La serata del Camp Nou è una torta che lascia sul piatto tantissime briciole da gustarsi. Innanzitutto c’è la concretezza di una squadra eccezionale: compatta e legata fra tutti i reparti, capace di soffrire quando c’è da soffrire e di ripartire in maniera micidiale quando serve. Anche con un CR7 che parte dalla panchina, Zizou può stare tranquillo: nel tridente d’attacco c’è un Isco che si muove a meraviglia e che farà parlare di sé.

Se poi entra pure sua maestà Ronaldo e coi piedi fa quel che vuole, nella blanca Madrid possono stare tranquilli: il Pallone d’Oro 2016 entra, cicca una sforbiciata, serve di tacco Marcelo con una delizia e poi s’inventa un gol straordinario alla Del Piero che ammutolisce tutto il Camp Nou, che pochissimi secondi prima aveva tirato un sospirone di sollievo col rigore trasformato da Messi per fallo – inesistente – di Navas su Suarez. Lì però il portoghese cominciare a trasformare la sua serata magica: dopo il gol si toglie la maglia e si becca il giallo. Non sarà l’ultimo.

Perché il giallo per simulazione – da rivedere – di qualche minuto dopo lo caccia fuori dal palcoscenico. A quel punto lo sconsolato e arrabbiato CR7 spintona l’arbitro, de Burgos Bengoetxea, che sul referto riporta tutto quanto. Ora il portoghese rischia una stangata biblica, fra l’espulsione e la condotta violenta: da 4 a 12 giornate! Sì, è vero, nel finale il golazo di Asensio mette quasi in ghiacciaia il trofeo, però ora il Real rischia di ritrovarsi senza la sua stella per tanto tempo.

Sul Barça ci sarebbe tanto da dire: quella di ieri era la prima con Ernesto Valverde in panchina e soprattutto la prima senza Neymar in campo. Messi e Suarez hanno giocato in maniera troppo leziosa sotto porta; il Pistolero uruguagio è stato solamente furbo nel buscarsi il rigore del momentaneo pareggio, ma le crepe nello schieramento blaugrana sono evidenti.

Difetti di concentrazione, centrocampo senza osmosi e soprattutto una difesa inguardabile, con gli esterni assenti – Aleix Vidal peggiore in campo – e un Piqué irriconoscibile, sia per il pacchiano autogol sia per la ridicolizzazione firmata CR7 sul gol dell’1-2. I blaugrana dovranno correre ai ripari immediatamente: mercoledì al Camp Nou c’è il return match; la remuntada è anche possibile, ma cambiando decisamente registro.

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