La vigilia di un Grand Tour è per l’ennesima volta sconvolta da un caso di doping. Stavolta tocca alla Vuelta a Espana 2017 fare i conti con una inaspettata vicenda che coinvolge uno dei senatori del gruppo: Samuel Sanchez, 39 anni, è stato trovato positivo all’ormone della crescita in un controllo antidoping effettuato il 9 agosto.
È il GHRP-2 la sostanza incriminata, uno steroide considerato proibito, riscontrato nelle urine dello scalatore iberico in un controllo fuori competizione esattamente dieci giorni prima della Grande Partenza da Nimes. La sua squadra, la Bmc Racing Team, si è detta “estremamente delusa” dalla notizia ricevuta e, aggiungendo come “tutti i corridori e il personale sono tenuti a rispettare il più alto livello etico”, ha immediatamente provveduto a sospendere il corridore, che sarà sostituito dal belga Loic Vliegen.
Samuel Sanchez, campione olimpico su strada a Pechino 2008, nonché vincitore della classifica scalatori al Tour de France 2011 e due volte sul podio finale della Vuelta a Espana, avrebbe dovuto correre la corsa a tappe di casa come ultimo appuntamento della sua carriera ormai prossima al tramonto. Ma non avrà quest’occasione di poter sfilare tra i tifosi di casa e probabilmente la sua attività agonistica può dirsi conclusa. Le controanalisi chiariranno se la positività sarà confermata.
Alla vigilia del Giro d’Italia si era dovuto fare i conti con la doppie positività di due corridori della Bardiani – Csf, Stefano Pirazzi e Nicola Ruffoni; al Tour de France era stata la volta di Andre Cardoso, portoghese in forza alla Trek – Segafredo. Stavolta, precisa come un orologio svizzero, arriva la notizia in merito a Samu Sanchez, che fa certamente più scalpore per la fama che il corridore ha acquisito nel corso di questi anni di carriera.