Oggi con Juventus-Cagliari e Verona-Napoli inizia la Serie A 2017/18. Sono tantissimi i motivi per seguire la nuova massima serie. Presentazione Serie A /1.
JUVENTUS, SARÀ CRISI DEL SETTIMO ANNO? Ad aprire i battenti della nuova stagione sarà la Juventus campione in carica. I bianconeri si presentano ai nastri di partenza con 6 scudetti consecutivi messi in bacheca: vincere il settimo vorrebbe dire entrare una volta nella leggenda, staccando ancor di più il record ora condiviso con la Juventus del Quinquennio d’oro di Carcano fra 1930 e 1935. La sconfitta in Supercoppa Italiana però ha ridimensionato un po’ le ambizioni della Juventus. Allegri l’ha comunque detto: solo lavorando tutti (ribadito tre volte) e senza presunzione si può continuare a vincere: la Vecchia Signora vuole rispettare il suo marchio di fabbrica.
RIVALI IN AGGUATO. Anche perché dietro Madama la concorrenza pare davvero agguerritissima. In primis c’è il Napoli: la squadra di Sarri non è cambiata di una virgola rispetto a un anno fa. Certo, il calciomercato è di ADL è stato finora avarissimo (l’unico arrivo di nota il francese Ounas) eppure gli azzurri giocano il calcio più bello del reame e con i tre tenori Callejon-Mertens-Insigne si candidano a scomodare la Juventus e a vincere lo scudetto.
Da non dimenticare ovviamente la Roma, giunta seconda lo scorso anno ma pur sempre seria pretendente alla vittoria finale. Gli addii di Salah, Paredes e Rudiger al momento non sono stati rimpiazzati, eppure Monchi ha portato in dote ai giallorossi diversi elementi di spicco che saranno senz’altro utili a Di Francesco.
Subito dietro l’incognita è rappresentata dalle due milanesi. Da una parte il rinnovatissimo Milan di Montella: i rossoneri hanno cambiato tanto – secondo i maligni anche troppo – anche se l’arrivo di tanti giovani e di un leader autentico come Bonucci hanno ridato tantissimo entusiasmo all’intera piazza; un entusiasmo su cui Montella conta di costruire l’identità del nuovo Diavolo. Dall’altra c’è l’Inter di Spalletti: mediana rinnovata con gli ex viola Borja Valero e Vecino; difesa con Skriniar e Dalbert; manca il vero colpo, ma il tecnico toscano sta lavorando soprattutto sullo spogliatoio e sulla tenuta mentale, fattori che dovranno servire ai nerazzurri per centrare almeno l’Europa che conta.