Verona-Napoli il giorno dopo è musica dolce per gli azzurri campani: la squadra di Sarri gioca un calcio spettacolare. Ed è tornato pure Arek Milik: i partenopei godono.
RISPOSTA IMMEDIATA ALLA JUVE. Bisognava rispondere immediatamente ai tre squilli della Juventus col Cagliari nella gara inaugurale della Serie A, e il Napoli ha risposto facendo altrettanto. Unico neo la reazione subita nel finale dal Verona, col rosso diretto dato a Hysaj e il rigore ‘di rabbia’ trasformato dal subentrato Pazzini. Ma è un neo piccolo piccolo su una pelle azzurra che più azzurra non si può. Il Napoli è tornato anche in campionato e la prima prova è stata d’autore.
TURNOVER CHE FUNZIONA. Sarri ha stupito un po’ tutti, cambiando 4/11esimi rispetto alla gara col Nizza: dentro Chiriches al fianco di Koulibaly in difesa; a centrocampo muscoli e tecnica con la coppia Diawara-Zielinski al posto di Allan e dell’ex di turno Jorginho; in attacco, soprattutto in attacco, la sorpresa Milik dal 1’ al posto del quasi intoccabile Mertens.
Visto il risultato il tecnico toscano c’ha visto giusto: difesa in totale controllo del match, mediana sempre puntuale nella fase di filtro e ricostruzione e attacco che funziona a meraviglia. Su Milik, vd. sotto.
L’INSIGNE-BELLEZZA. È l’anima e il cuore del Napoli sarriano: quando gioca lui si vede la differenza. Lorenzo Insigne tramuta ogni pallone in una perla di calcio: lanci millimetrici, stop liftati su cross che vengono da ogni dove, destro sinistro e piedino sempre bollente come testimoniano le 4 conclusioni nella prima mezzora. Il 24 azzurro è quello più in palla dei tenori napoletani e mette in non poca difficoltà la spesso distratta difesa veronese; ridicolizza lo svagato Souprayen quando s’inventa la ripartenza del raddoppio, servendo a Milik un assist al bacio. Il Magnifico è già in formissima: l’Insigne pensiero è già realtà
IL RITORNO DEL POLACCO. E poi c’è lui, Arkadiusz Milik. Il polacco ex Ajax è tornato a segnare in Serie A 4 mesi dopo l’ultima volta (Sassuolo-Napoli del 23 aprile). La scelta di Sarri di schierarlo dal 1’ ha spiazzato tutti, specie dopo il clamoroso tris fallito nel finale contro il Nizza che gli aveva attirato non pochi mugugni.
Ora Milik sembra tornato, e decisamente bene: già l’anno scorso il suo impatto col Napoli fu fortissimo con tre gol in due uscite di Champions League e 7 centri in 4 partite di campionato (in tutto 3 doppiette in 9 presenze). Poi il terribile crack al crociato l’ha costretto a stare lontano dai campi per tanto, troppo tempo: quello in cui Dries Mertens è salito alla ribalta trascinandosi dietro baracca e burattini e diventando lui l’oro di Napoli del post-Higuain. Col Pipita dimenticato e con il piccoletto belga che dentro ha la cazzimma, il Napoli è tornato a volare; ora però per Sarri c’è anche un certo Arek Milik, per la maglia da titolare lo stesso Mertens è avvisato.