La strada per Russia 2018 è ormai tracciata: la Nazionale potrà al massimo giocarsi il 2° posto per i playoff. La vittoria con Israele lascia tanti dubbi sugli azzurri.
PRIMO TEMPO SOPORIFERO, FISCHI MERITATI? Il primo tempo di Reggio Emilia ha lasciato quantomeno perplessi i tifosi accorsi al Mapei Stadium: a parte l’occasione per Belotti in avvio l’Italia di Ventura ha fatto tanta fatica nel costruire gioco, con nessuna verticalizzazione e giro palla ristagnante a centrocampo.
A un certo punto la manovra azzurra era talmente involuta che dagli spalti s’è alzato più di qualche fischio: più che giustificato. Il punto è che per 45’ non si è capito quanto fosse colpa della condizione atletica e quanto della tremenda batosta del Bernabeu non ancora del tutto assorbita.
L’esperimento del doppio mediano Verratti-De Rossi continua a mostrare lacune incredibili: una questione di incompatibilità legato non alla rispettiva cifra tecnica, ma al senso della posizione che i due ancora non riescono a trovare. Il talento di Manoppello è diventato grande col Psg per la sua capacità di svariare; in azzurro invece fatica a trovare la giusta dimensione, e i risultati si vedono coi frequenti tocchi all’indietro e con la scarsa capacità di vedere il gioco in avanti.
IL 4-2-4 NON CONVINCE PROPRIO. Oltre al duo mediano, fatica a trovare realizzazione in azzurro il sogno del c.t. Ventura: il 4-2-4 proprio non ha funzionato neppure ieri, nonostante un Israele chiuso a riccio e il possesso palla ammorbante dell’Italia fino alla trequarti. Meriti agli avversari, certo, ma demeriti soprattutto dei nostri, che con la patente di campioni dovrebbero davvero esaltarsi col gioco sulle fasce.
Solo nella ripresa, con Insigne a sinistra e soprattutto con Candreva a destra – molto più propositivo anche e soprattutto per l’ingresso del neo-Chelsea Zappacosta – si è intravisto qualche trama più vicina al progetto tecnico di Ventura. Ma è troppo poco pensare di campare con risultati di misura contro avversari così modesti come la nazionale di Elisha Levy.
IL GALLO E CIRO SI PESTANO I PIEDI. È da un anno che Belotti e Immobile segnano a raffica, in campionato come in Nazionale. Il guaio è che si sono abituati a giocare da prima punta e gli effetti di questa nuova disposizione si vedono anche in azzurro: i due troppo spesso attaccano lo stesso palo insieme, senza che uno venga incontro e l’altro faccia profondità. Problemi che Ventura dovrà smaltire insieme a quelli del modulo se vorrà veramente portare la Nazionale a Russia 2018.