Se il Giro d’Italia era stato appena sufficiente e il Tour de France era terminato in maniera più convincente, ben diverso è stato l’atteggiamento degli atleti italiani impegnati alla Vuelta a Espana 2017: quattro vittorie di tappa, un secondo posto nella generale e la conquista di una classifica accessoria testimoniano come i colori azzurri siano stati ben vivi nell’arco delle tre settimane del Grand Tour iberico.
Quattro gli uomini che, più degli altri, hanno saputo tenere alto l’onore dell’Italia. Per alcuni non ha brillato come avrebbe potuto, ma Vincenzo Nibali alla fine è risultato il primo degli umani: in una Vuelta dominata da un Chris Froome capace di aggiornare diverse statistiche storiche, lo Squalo della Bahrain-Merida ha portato a casa un secondo posto che poco aggiunge al suo palmares, ma che di certo può renderlo soddisfatto, trattandosi pure del decimo podio in un Grand Tour. Per giunta, con una vittoria di tappa ad Andorra che fa il paio con quella stupenda di Bormio al Giro 100.
Vira deciso in direzione Bergen Matteo Trentin. Le qualità del corridore in forza alla Quick Step Floors sono ben note da qualche anno, ma spesso non hanno potuto palesarsi fino in fondo a causa delle gerarchie che regnano nello squadrone belga. Eppure quando è chiamato in causa il ventottenne di Borgo Valsugana raramente sbaglia: in questa Vuelta porta a casa addirittura quattro tappe – che gli permettono di rientrare nella ristretta cerchia di corridori capaci di imporsi in ciascuno dei Grandi Giri – sfiorando anche la maglia verde sottrattagli soltanto dal vincitore della generale. Sarà lui il leader dell’Italia al prossimo Campionato del Mondo.
Poi c’è Davide Villella. Che cuore, quello del ragazzo lombardo della Cannondale-Drapac, capace di tener duro per ventuno giorni anche sulle salite più impervie e di aggiudicarsi la maglia a pois blu di leader della classifica degli scalatori. Sale sul podio di Madrid, dunque: giusto premio alla costanza di chi di vittorie ne ha ottenute poche, ma di prestazioni solide non ne ha mai fatte mancare.
E che dire, infine, di Gianni Moscon? Inaspettato ciò che è stato in grado di fare il ragazzo trentino, uno dei migliori della corazzata Sky a sostegno del dominatore Froome. Tremende le sue accelerate anche su strappi non perfettamente conformi alle sue caratteristiche, efficaci i suoi cambi di ritmo sia in pianura sia quando la strada sale: semplicemente uno dei migliori scudieri messisi in evidenza sulle strade di Spagna. Il campione nazionale contro il tempo è elemento affidabile non soltanto per le Classiche di Primavera e in tanti se ne stanno accorgendo.