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Serie A, 3ª giornata: altro tris della Juventus, anche il Chievo va al tappeto

Finisce 3-0 l’anticipo della 3ª di Serie A: la Juventus liquida a domicilio la pratica Chievo sotto il diluvio torinese. Autogol di Hetemaj e poi HD nella ripresa.

Anche senza convincere la Vecchia Signora continua a mietere vittorie e punti su una strada chiamata stagione: fra turnover, Higuain a mezzo servizio e Dybala impiegato part-time la Juventus non è ancora quella delle migliori occasioni, eppure vince. L’importante, in questo scorcio di stagione, è questo e Allegri lo sa.

Nel pomeriggio del debutto dal 1’ per i nuovi Szczesny, Matuidi e Douglas Costa, della prima ufficiale senza BBC in difesa e di Lichtsteiner premiato capitano e unico reduce dei sei scudetti di fila in campo (rimasto nonostante l’interesse del Besiktas), Allegri si concede inoltre il lusso di lasciare a riposo tantissimi big: da Buffon a Barzagli, da Alex Sandro e Dybala (senza contare gli infortunati Khedira e Marchisio).

La manovra com’è ovvio ne risente per mancanza di fluidità, visto che il gioco ristagna fra centrocampo e trequarti clivense senza che la Juve riesca a trovare il bandolo della matassa. Per fortuna al 17’ la fortuna ci mette lo zampino: su punizione di Pjanic Hetemaj interviene in maniera maldestra e batte il suo capitano Sorrentino, pareggiando il gol personale che due anni aprì la strada al glorioso 1-1 strappato dai gialloblù.

I bianconeri calano prestano i ritmi, risvegliandosi dal torpore solo grazie a due imbucate di Pjanic che mettono in difficoltà la difesa ospite. Il Chievo prova se non altro a metterci voglia e intensità e si affaccia dalle parti dell’attento Szczesny con due tiri fuori misura di Radovanovic e Pucciarelli.

Si sbadiglia, all’Allianz Stadium, non fosse per la pioggia battente che nel secondo tempo si fa addirittura torrenziale. Sotto al diluvio allora Allegri cambia tutto: entra Dybala per Douglas Costa, dal 4-3-3 dell’inizio (c’era Sturaro in mezzo al campo) si torna al canonico 4-2-3-1, con l’ex genoano alzato a destra.

I risultati si vedono immediatamente: la Joya accende la luce a ogni pallone toccato e innesca l’azione del raddoppio, inframmezzata da Pjanic e rifinita con bolide sotto la traversa da Higuain, che fa di nuovo male al Chievo (doppietta dell’anno scorso docet). Pure se a mezzo servizio il Pipita c’è sempre quando serve, specie quando è imbeccato a dovere da Pjanic e Dybala.

La sensazione infatti è che questa Juventus non sa prescindere dai due folletti creatori di gioco. La stessa Joya si esibisce in due numeri d’antologia, come il tacco e la serpentina funambolica contrata da Dainelli & co. solo all’ultimo. Al terzo tentativo però lo scatenato Dybala trova il meritato gol che vale il 3-0 finale: assistenza da destra dell’altro subentrato Bernardeschi, la Joya si muove in orizzontale e semina lo scompiglio prima di piazzare il sinistro chirurgico che gli fa fare 7 in 4 partite stagionali. È lui per ora il bomber vero di questa Juventus.

Il Chievo a quel punto va al tappeto: poco prima il leone Pellissier, subentrato a Pucciarelli, aveva pure sfiorato il 2-1. Non è oggi però che la squadra di Maran doveva costruirsi la difesa: il campionato è appena iniziato, le soddisfazioni verranno.

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