Roma-Atletico, il debutto Champions dei giallorossi, ha rivelato una squadra a due facce: positivo il risultato contro la corazzata cholista, meno il gioco che stenta ancora.
ALISSON, CHE SARACINESCA! Ave Alisson, romanisti te… santificant! Il portiere brasiliano è stato il vero protagonista, visto che con almeno cinque interventi strepitosi ha salvato la sua porta e la partita della Roma.
Le note positive della serata però si fermano qui: se il portiere brasiliano è risultato il migliore in campo nella squadra di Di Francesco, un perché ci sarà. Le occasioni hanno a dir poco latitato, a parte qualche accensione di Diego Perotti e la sassata di Nainngolan smorzata dal gomito e poi neutralizzato completamente da Oblak.
OLIMPICO, FORTINO A CHI? È vero, la stagione è appena iniziato e la Champions pure: la Roma ha perfino giocato una partita in meno rispetto al resto delle contendenti italiane, eppure finora l’Olimpico non ha portato affatto bene come invece accadde l’anno scorso.
Sconfitta sonora, e in rimonta, dall’Inter per 1-3, stavolta i giallorossi sono riusciti a tenere la porta inviolata (come già accaduto alla prima di campionato con l’Atalanta). Farlo poi al cospetto dell’ostica banda cholista, che fa del catenaccio e della tecnica di Griezmann i suoi grimaldelli, non è missione da poco.
DI FRA, DOV’È IL BEL GIOCO? Quello che manca a questa Roma è però un gioco riconoscibile e imprevedibile, quello che invece s’è visto per larghi tratti l’anno scorso con Spalletti. Lo stesso Dzeko a fine partita ha evidenziato le difficoltà del pacchetto avanzato: il bosniaco avrebbe espresso malinconia per l’addio di Francesco Totti, l’elemento cementificante dello spogliatoio romanista, e di Momo Salah per le condizioni non ancora al top di diversi senatori, primo fra tutti Radja Nainggolan.
Sul belga c’è infatti il grattacapo più grande: siamo sicuri che l’ex tecnico del Sassuolo abbia fatto bene a rispostarlo come interno di centrocampo dopo che l’anno scorso sulla trequarti l’ex Cagliari fece sfracelli e fu l’uomo in più della Roma? Per ora i risultati suffragano queste perplessità.