L’Italia di Ettore Messina saluta EuroBasket 2017: per il terzo Europeo di fila gli azzurri vanno fuori ai quarti, stavolta con una Serbia decisamente superiore.
Squadra di Sasha Djordjevic troppo forte per Datome e compagni, letteralmente massacrati a rimbalzo (impietoso 44-19) a riprova di uno strapotere fisico che si è poi palesato nell’83-67.
Peccato perché l’inizio da taglia-lunghi col duo Cusin-Melli aveva pure funzionato: Serbia sotto 7-2 e Djordjevic costretto subito a spedire sul parquet al posto di un frastornato Kuzmic il gigante da 222 cm Boban Marjanovic. I serbi si rialzano ma l’Italia, nonostante i 2 falli già spesi da Cusin e Filloy, è lì che se la gioca: al 12’ per esempio il subentrato Burns firma il canestro del 22-24, -2.
Sembra il momento buono per scalare la montagna balcanica e piazzarci il tricolore e invece Datome e compagni subiscono qualche contropiede di troppo: Jovic fa il +7 sul 32-25 e gli azzurri, nonostante il timeout di Messina, vanno drasticamente sotto nel rimbalzo sotto canestro, con la Serbia che dentro il perimetro fa il bello e il cattivo tempo e vola addirittura sul +11 (38-27). All’intervallo Bodganovic e compagni arrivano mantenendo all’intervallo il medesimo vantaggio, ma 44-33, con percentuali dai liberi praticamente perfette.
La ripresa testimonia che l’Italia ha gettato la spugna: Lucic e Marjanovic ci scappano via per il 54-40. Alla mini reazione azzurra segue il tecnico che l’arbitro giapponese Kato fischia alla panchina privando l’Italia del possibile possesso del -6. A quel punto per la Serbia è un gioco da ragazzi volare sul 59-48 alla fine del terzo quarto.
Nell’ultimo periodo Belinelli prova pure a dare la scossa portandoci a -8, 59-67, poi rientra in campo mr. Bogdan Bogdanovic (miglior realizzatore della serata con 25 punti) e buonanotte ai suonatori. Italbasket torna a casa e con grande mestizia.
Gli azzurri tornano a casa con un altro fallimento in tasca: la generazione dei fenomeni finisce malinconicamente lontana un’altra volta dalla zona medaglie, mentre l’età sulla carta d’identità avanza inesorabile e le occasioni vanno scarseggiando. Datome e Belinelli (con Hackett?) rischiano di aver giocato il loro ultimo grande torneo in Nazionale e la federazione che gestisce Italbasket dovrà certo inventarsi qualcosa per favorire il ricambio generazionale.
RUSSIA-GRECIA. Ad aspettare la Serbia c’era già andata la Russia, capace di rimontare in maniera sontuosa la Grecia. Grazie ai canestri del mago Shved e di Mozgov nel finale la squadra di coach Bazarevich manda al tappeto un team ellenico fino ad allora guidato soprattutto da Calathes e Printezis. Finisce 74-69, russi in semifinale come nel 2011.