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Serie A, Roma-Verona il post: Dzeko, la sentenza dell’Olimpico. Di Fra, il gioco c’è

Roma-Verona: 3-0 giallorosso in scioltezza e schiaffi alle polemiche sul gioco di Di Fra. In più c’è la certezza: all’Olimpico Edin Dzeko segna sempre.

Tante le note positive della serata romanista, battezzata da un potente nubifragio di cui a far le spese sono stati non De Rossi e compagni ma gli avversari veneti, costretti per tre volte a raccogliere la palla in fondo al sacco.

DZEKO, IN CASA NUMERI SPAVENTOSI. Alla faccia che non segnasse più. Edin Dzeko in un colpo solo ha smentito detrattori e maligni, che già paventavano un rapporto logorato fra lui e il nuovo mister: il bosniaco si conferma cecchino infallibile davanti al proprio pubblico e la doppietta con l’Hellas esalta i suoi numeri all’Olimpico.

Dalla gara prenatalizia del 2016 col Chievo a oggi Dzeko ha sempre segnato in casa almeno un gol; addirittura dal 22 gennaio 2017, gara col Cagliari, ha segnato 12 gol in 11 partite interne con tre doppiette (Empoli, Fiorentina e Verona appunto) che aggiunti a quello segnato all’altra metà di Verona fanno 13 in 12 partite. Ovvio che il pubblico giallorosso gradisca e ripaghi questi dati scrosciando applausi. A fine gara poi Dzeko getta definitivamente l’acqua giusta sul fuoco e spegne ogni malumore con Di Francesco dopo la prova scialba con l’Atletico: c’è pace, in casa Roma, no problem e si va avanti.

BENTORNATO, SANDRINO: FLORENZI, LA NOTA PIÙ LIETA. Nel tris con pioggia dell’OIimpico buona parte della scena se l’è presa anche Alessandro Florenzi, il talento made in Roma tutto cuore e maglia.

Quasi un anno dopo il terribile crack al ginocchio il jolly romanista si riprende la maglia da titolare e fa emozionare tutto lo stadio quando alla mezz’ora ridicolizza il giovane Valoti e pennella l’assist per la zuccata di Dzeko: il bosniaco e tutti i compagni corrono da lui per festeggiarlo, come se il gol fosse suo. Ammirazione strameritata per Sandrino.

DI FRA SI GODE I NUOVI: LA SUA ROMA STA NASCENDO. Dopo tanto confabulare forse ieri si è vista la prima Roma targata Di Francesco. Favorita certo da un Verona molle e impalpabile, la squadra giallorossa ha messo in mostra anche altri dettagli della sua carrozzeria.

Prendiamo due nomi dell’undici titolare: Lorenzo Pellegrini, per la prima volta dal 1’, è sembrato molto più a suo agio di Strootman nel centrocampo a tre e si candida per essere ben più di un titolare; Cengiz Under, a sorpresa nel tridente d’attacco, ha dato energia e freschezza sfiorando addirittura il gol con un clamoroso incrocio esterno. La Roma insomma risponde bene agli stimoli del suo nuovo tecnico.

VERONA, UN RITORNO FINORA DISASTROSO. Quattro partite: un solo punto fatto, così come unico il gol segnato (fra l’altro su rigore ininfluente di Pazzini contro il Napoli); addirittura undici gol subiti, peggior difesa della Serie A.

Pecchia, che già era sulla graticola da una settimana, non riesce a vedere la fine del tunnel: anche l’impiego dei giovani Kean e Valoti non ha dato la scossa, la sua Hellas dovrà cambiare registro da così a così.

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