L’effetto VAR sulla Serie A comincia a farsi sentire: dopo 5 giornate, rispetto a un anno, +63% di rigori assegnati.
La 5ª giornata della massima serie ha dimostrato l’assunto apparso nei primi 360’: con la Video Assistant Referee i rigori fioccano eccome. Fra martedì e ieri infatti sono stati concessi ben 7 rigori, alcuni dei quali con l’ausilio della moviola in campo.
Certo, l’utilizzo della VAR lascia contenti solo a metà: gioisce solo una squadra coi tifosi che gradiscono il ritorno del maltolto; se la prende e si dispera la controparte, magari puntando il dito contro la qualità delle immagini, giudicando la mancata volontarietà del contatto o i centimetri di distanza fra interno ed esterno di un’area di rigore. Neppure la VAR insomma sembra essere riuscita ad annacquare una volta per tutte le polemiche e le chiacchiere con il principio dell’univocità e l’applicazione del regolamento.
Al di là di questo però dopo 5 giornate di Serie A (e in attesa del recupero di Sampdoria-Roma) gli elementi forniti dalle statistiche, disponibili sul sito LaMoviola.it dicono che c’è stata una netta impennata dei calci di rigore nella massima serie, favorita chiaramente dall’applicazione della VAR. in successione, dal 2013-14 al 2016-17 si è avuta una media di 13,5 rigori assegnati dopo 5 giornate; una media che è stata quasi doppiata coi 22 rigori assegnati dopo sole cinque giornate, con un aumento del 63%.
Questi sono i dati divisi in percentuali.
Anno Rigori concessi Rigori realizzati Rigori falliti
2013-14 13 12 (92%) 1 (8%)
2014-15 14 7 (50%) 7 (50%)
2015-16 11 7 (64%) 4 (36%)
2016-17 16 11 (69%) 5 (31%)
2017-18 22 20 (91%) 2 (9%)
Le percentuali di realizzazione restano altissime, visto che solo due rigori su 22, entrambi concessi con l’ausilio della VAR, sono stati sbagliati: il primo da Diego Farias in Juventus-Cagliari; il secondo da Alessandro Matri ieri in Cagliari-Sassuolo (il primo penalty era stato sbagliato dallo stesso ex rossoblù, che poi si è rifatto al secondo personale). Si arriva quindi a 20 rigori trasformati, il 91% del totale. Chi tira dal dischetto in Serie A, insomma, se non è un cecchino quasi.