C’è qualcosa di inatteso nella corsa al vertice della Liga dopo 5 giornate nell’imminenza del 6° turno: il Madrid ha già 7 punti da recuperare rispetto al Barça.
E CHI SE L’ASPETTAVA? Appena un mese fa, dopo il trionfo in Supercoppa di Spagna che faceva il paio con quella UEFA e che mostrava un Real Madrid in forma già sontuosa contro l’irriconoscibile del post-Neymar, nessuno poteva pensare a uno sconvolgimento delle gerarchie così evidente.
E invece sono bastati tre risultati sotto le aspettative per invertire la rotta e consentire al Barcellona di prendersi una seppur parziale rivincita.
BLAUGRANA, SE MESSI È IL SOLITO ALIENO. 2-0, 0-2, 5-0, 1-2, 6-1. Sembrano quasi punteggi tennistici ma non c’è nessuna racchetta in campo, ma solamente una squadra – il Barcellona – che è tornata a giocare su livelli mostruosi dopo il cambio di panchina con l’arrivo di Valverde.
Dopo lo shock per la partenza di Neymar, i blaugrana si sono dati una registrata e hanno assorbito la botta a suon di gol, il mestiere che meglio riesce loro da oltre dieci anni. La scorpacciata con l’Eibar ha fornito a Messi l’ennesima occasione, appieno sfruttata, di dimostrare a tutti chi è il Mas di Spagna: con il poker ai baschi la Pulce è arrivato già a quota 9 gol segnati in 5 partite. Altro da aggiungere sarebbe superfluo.
REAL-BERNABEU, MA QUALE FORTINO? E all’improvviso il Bernabeu diventò stregato: strano per una squadra acchiappa tutto come il Real, eppure lo stadio blanco di Madrid si è fatto indigesto, visto che nelle ultime tre uscite le merengues hanno portato a casa la miseria di due punti.
La sconfitta clamorosa col Betis, giunta al 93’ col cabezazo pesantissimo dell’ex romanista Sanabria, ha messo in luce il momento no della squadra di Zidane, ora pericolosamente crollata a -7 dal Barcellona capolista. Una distanza non certo incolmabile, ma comunque difficile con i molti impegni che si frapporanno fra il Real e la riconferma.
Era dal 1995 che il Real Madrid (allora allenato da Jorge Valdano) non riusciva a vincere nessuna delle prime tre partite di Liga al Bernabeu: allora si dovette aspettare l’8 ottobre per vedere il primo successo. Questa è stata la partenza peggiore dal 2012/13, stagione in cui i blancos erano allenati da José Mourinho: il Real di allora conquistò appena 7 punti sui 15 disponibili dopo cinque giornate. La stessa musica che suona adesso.
Il ritorno di Cristiano Ronaldo non ha inciso granché, mentre l’infermeria continua a riempirsi di nuovi infortunati: lo stop cui sarà costretto Marcelo si aggiunge a quelli di Kovacic, Theo Fernandez e Benzema. Assenze cui Zidane dovrà sopperire in fretta.
ITALIANI DI SPAGNA: ZAZA RIFÀ IL LOCO; DE BIASI TORNA IN PANCA. Due notizie interessanti offerte dal turno infrasettimanale.
In primis Simone Zaza: l’attaccante di Policoro si è definitivamente ripreso la scena, dopo i suoi mugugni scatenati dall’esclusione nel derby contro il Levante. L’attaccante ex Juventus si è scatenato con la tripletta che ha contribuito alla manita del Valencia sul malcapitato Malaga. Zaza diventa così il 4° italiano di sempre a riuscirci nel campionato spagnolo.
Potrebbe presto tornare ad allenare proprio in Spagna Gianni De Biasi: il tecnico trevigiano ex cittì dell’Albania sta per chiudere l’accordo col Deportivo Alaves, alla ricerca di un allenatore europeo con esperienza in Liga. De Biasi ne ha, vista l’esperienza al Levante: ormai si attende solo l’ufficialità.