A senso unico: il primo derby di questa Serie A, Juventus-Torino, è stato un autentico dominio bianconero. Ecco top e flop di bianconeri e granata.
UNA SINTESI RAPIDA COME IL POKER. 4-0 e palla al centro: la Juventus rispedisce al mittente le ambizioni granata e passeggia come non le accadeva da anni nella stracittadina torinese. Gli ultimi derby infatti erano stati tutti parecchio tirati, come testimoniano gli andamenti degli ultimi tre precedenti allo Stadium: 2-1 con gol di Pirlo a 2” dalla fine tre anni fa; 1-0 con colpo di suola in scivolata di Cuadrado due anni fa; 1-1 con zampata di Higuain al 91’ per il pareggio beffa sui granata.
Stavolta però non c’è stato bisogno degli ultimi minuti per determinare la vittoria finale. Un gol al 90’ in realtà è arrivato, ma è stata solo la ciliegina sulla torta bianconera messa da un giocatore che in Serie A ormai è un vero alieno: Paulo Dybala. Da lui parte la ricerca dei top e dei flop di questo derby di Torino.
TOP. DYBALA&PJANIC, GOL E NON SOLO. E SU ALEX SANDRO… Prestazione a dir poco maiuscola dei giocatori che hanno fatto sliding doors. Su Dybala probabilmente sono finiti tutti gli aggettivi: 10 gol dopo 6 partite di campionato non meritano niente di diverso dalla standing ovation a ogni pallone toccato dalla Joya.
A sfavillare nella serata dell’Allianz Stadium è stato anche Miralem Pjanic: il bosniaco ha giganteggiato a centrocampo, gestendo il pallone in maniera tanto semplice quanto efficace, recuperando tanti palloni quando serviva (sua l’interdizione giusta che ha aperto a Dybala l’autostrada per il vantaggio bianconero) e segnando pure un gol bellissimo. Promosso a pienissimi voti.
Su Alex Sandro, altro protagonista goleador di questo Juventus-Torino, il discorso è diverso: il brasiliano ex Porto è tornato a esprimersi sui livelli straordinari della scorsa stagione, inanellando le sgroppate micidiali che erano state la sua vera caratteristica nella sua seconda stagione juventina e trovando il giusto premio con un gol da bomber puro per movimento di gambe e frustata di testa. Emblema anche lui.
Menzione necessaria anche per il ‘nueve di una sera’. Mario Mandzukic è tornato al primo amore, quello da prima punta, e ha letteralmente convinto. Il croato era ovunque: a pressare su difensori e portiere avversario durante il disimpegno, a recuperare palloni in difesa, a fare da sponda aerea in avanti. Avrebbe meritato ampiamente il terzo gol: peccato solo per Sirigu che gli ha sbarrato la saracinesca sempre. Ma il 17 è il 17 e non si discute. Inamovibile.
I FLOP. BASELLI, CHE SCIOCCHEZZA! NIANG INGUARDABILE. L’unico a salvarsi nella sciagurata serata granata è Salvatore Sirigu: non fosse stato per lui, l’imbarcata del Toro sarebbe stata ben peggiore e avrebbe preso le dimensioni di una gigantesca umiliazione. Le sue risposte su Mandzukic (due volte), Benatia, Dybala e Douglas Costa sono state da autentico campione: fra l’ex Psg e Joe Hart, francamente, non c’è paragone.
Nella serataccia torinista sono da segnalare inevitabilmente le prestazioni “infime” di Baselli e Niang. Chiaro che l’ex Atalanta meriti suo malgrado tutto questo: disastroso già prima dell’espulsione, assurda e inspiegabile, Baselli aveva già spianato la strada a Dybala per l’1-0. L’entrataccia folle su Pjanic è venuta da sé: si rifarà, ma la colpa di ieri è in gran parte sua.
E infine c’è Niang: l’ex milanista è stato a dir poco evanescente, involuto sulla fascia sinistra già nell’atteggiamento. Rivedibilissimo.