sagan bergen 2017

Bergen 2017, Peter Sagan nella storia: terzo Mondiale consecutivo!

Si scrive la storia del ciclismo su strada a Bergen 2017: mai nessuno prima d’ora era riuscito ad aggiudicarsi tre titolo mondiali consecutivi, ci riesce Peter Sagan, che dopo Richmond 2015 e Doha 2016 colleziona la terza maglia iridata di fila. Una volata ristretta decide la gara in linea dei professionisti: il fuoriclasse slovacco infila tutti e va a concludere la giornata con l’ennesimo trionfo davanti all’idolo di casa norvegese Alexander Kristoff e all’australiano Michael Matthews. Quarto posto per l’italiano Matteo Trentin.

La giornata più attesa, quella che assegna il titolo iridato della categoria professionisti: c’è una folla delle grandi occasioni ad accogliere i 196 corridori in gara in rappresentanza di 44 nazioni, chiamati ad affrontare 268 lunghi chilometri (tratto in linea di 40 km più circuito da ripetere per dodici volte). Questi gli azzurri chiamati dal ct Davide Cassani: Daniele Bennati, Alberto Bettiol, Sonny Colbrelli, Alessandro De Marchi, Gianni Moscon, Salvatore Puccio, Matteo Trentin, Diego Ulissi ed Elia Viviani.

La partenza avviene alle ore 10 ed è immediata la formazione di una fuga. Questi i componenti: Willem Jakobus Smit (Sud Africa), Alexey Vermeulen (USA), Matti Manninen (Finlandia), Kim Magnusson (Svezia), Andrey Amador (Costa Rica), Conor Dunne e Sean McKenna (Irlanda), Elchin Asadov (Azerbaijan), Eugert Zhupa (Albania) e Salaheddine Mraouni (Marocco). Sette minuti il vantaggio massimo, prima che Belgio e Norvegia comincino lentamente ad inseguire. Gruppo di nuovo compatto a quattro giri alla conclusione.

Da questo momento si susseguono gli scatti, anche da parte di corridori di spicco: ci prova, tra gli altri, Tim Wellens (Belgio) a portar via un gruppetto, prontamente seguito da Marco Haller (Austria), David De La Cruz (Spagna, Lars Boom (Olanda), Jarlinson Pantano (Colombia), Jack Haig (Australia), Odd Christian Eiking (Norvegia) ed Alessandro De Marchi. Rimangono fuori Francia e Polonia, che si incaricano di chiudere il gap. Tentativo annullato al penultimo giro, prima del quale c’è da fare i conti con una caduta che coinvolge anche Gianni Moscon e Sebastien Henao (Colombia): quest’ultimo è costretto al ritiro, mentre l’italiano, uno dei più in forma della nostra nazionale, è costretto (impresa riuscita) ad un lungo inseguimento per riagganciare il plotone.

Si muove Tom Dumoulin poco dopo: il leader olandese è il primo a provare a scardinare le resistenze altrui in occasione del penultimo passaggio a Salmon Hill. Ma bisogna attendere l’ultimo giro affinché si smuovano le acque. Primo a prendere l’iniziativa è Tony Gallopin (Francia): nessuno lo segue, ma è Diego Ulissi a mettersi in testa andando a riprendere il transalpino. Poi è il turno di Julian Alaphilippe dare tutto se stesso: lo insegue un grande Gianni Moscon, con il quale prova ad andar via dritto.

Scollinano con un vantaggio di tredici secondi sui primi inseguitori, una ventina di unità comprendente i nostri Alberto Bettiol e Matteo Trentin, oltre al campione uscente Peter Sagan. Moscon avverte le fatiche della giornata e non riesce a resistere alla progressione di Alaphilippe, ora da solo in testa alla corsa. Eppure neanche il francese può nulla contro la rimonta da dietro, così è volata ristretta.

E chi la vince? Peter Sagan, che diventa il primo corridore nella storia a vincere tre campionati mondiali di fila. Poi una dedica speciale a Michele Scarponi, che domani avrebbe compiuto il suo compleanno. Deve accontentarsi del secondo posto la star di casa Alexander Kristoff, mentre a conquistare la medaglia di bronzo è l’australiano Michael Matthews. Per l’Italia c’è Matteo Trentin a fare la volata, ben guidato da Alberto Bettiol, ma l’alfiere azzurro termina appena ai piedi del podio: è il miglior risultato degli ultimi anni, ma l’alloro continua a non arrivare. Solo quinto il capitano belga Greg Van Avermaet, settimo il colombiano Fernando Gaviria e decimo Alaphilippe. Sono in ventinove nel gruppo di testa: a chiuderlo gli altri azzurri Bettiol e Moscon.

Diversi minuti dopo il termine della gara arriva la squalifica da parte della giuria per Gianni Moscon, pizzicato mentre rientra in gruppo, dopo la caduta, trainato per diversi secondi dall’ammiraglia.

Ordine d’arrivo:

1 SAGAN Peter SVK 6:28:11 (41,346 km/h)
2 KRISTOFF Alexander NOR + 0:00
3 MATTHEWS Michael AUS + 0:00
4 TRENTIN Matteo ITA + 0:00
5 SWIFT Ben GBR + 0:00
6 VAN AVERMAET Greg BEL + 0:00
7 ALBASINI Michael SUI + 0:00
8 GAVIRIA RENDON Fernando COL + 0:00
9 LUTSENKO Alexey KAZ + 0:00
10 ALAPHILIPPE Julian FRA + 0:00
11 KWIATKOWSKI Michal POL + 0:00
12 KRAGH ANDERSEN Soren DEN + 0:00
13 GALLOPIN Tony FRA + 0:00
14 STYBAR Zdenek CZE + 0:00
15 KIRYIENKA Vasil BLR + 0:00
16 KUZNETSOV Viacheslav RUS + 0:00
17 GILBERT Philippe BEL + 0:00
18 CHERNETSKI Sergei RUS + 0:00
19 COSTA Rui POR + 0:00
20 GESCHKE Simon GER + 0:00
21 VALGREN ANDERSEN Michael DEN + 0:00
22 PÖSTLBERGER Lukas AUT + 0:00
23 ZAKARIN Ilnur RUS + 0:00
24 TERPSTRA Niki NED + 0:00
25 DUMOULIN Tom NED + 0:00
26 MARTIN Daniel IRL + 0:00
27 URAN Rigoberto COL + 0:05
28 BETTIOL Alberto ITA + 0:05
29 MOSCON Gianni ITA + 0:08
30 NIELSEN Magnus Cort DEN + 0:27

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