I Campionati Mondiali di ciclismo su strada di Bergen 2017 si archiviano con il terzo successo consecutivo di Peter Sagan. Lo slovacco ha dimostrato di non temere rivali su certi tipi di percorsi e così, sornione per oltre tre quarti di gara, si è fatto trovare pronto al momento giusto, andando a cogliere la storica maglia iridata davanti all’idolo di casa Alexander Kristoff.
L’Italia si è comportata davvero bene perché più di altre ha provato ad animare la corsa rendendo dura la vita agli avversari: Alessandro De Marchi è stato presente in una delle fughe principali di giornata, Gianni Moscon (nonostante la squalifica per traino) ha corso un gran finale di gara, Alberto Bettiol e Matteo Trentin hanno dato tutto nelle fasi conclusive, pur arrivando a cogliere soltanto un quarto posto finale.
Un risultato che sta stretto a tutti, a partire dal commissario tecnico Davide Cassani, che per primo è parso consapevole che il Mondiale disputato è stato di gran lunga il migliore della sua gestione (lo scorso anno, a Doha, fummo ugualmente protagonisti, ma il tracciato piatto non permetteva di andare oltre quel quinto posto conquistato da Giacomo Nizzolo).
Sono piovute tante critiche al ct romagnolo, reo di aver deciso di trainare Moscon dopo l’incidente (“Mi assumo tutte le responsabilità”, si è prontamente scusato dopo l’accaduto), ma per condotta di gara ha poco da recriminare. Ora può guardare con tanta fiducia al futuro perché stiamo crescendo talenti di livello assoluto (lampanti sono state le prestazioni di Trentin, Bettiol e Moscon) e perché il prossimo anno, a Innsbruck 2018, potremmo davvero ambire a qualcosa di importante.
Sarà un percorso per scalatori, uno dei più duri mai affrontati nella storia della settimana iridata. Se tutto dovesse andare secondo i piani, sarà Vincenzo Nibali il nostro alfiere, lui che ha dimostrato di saper andare forte anche nelle gare in linea, avendo messo in cascina anche un Lombardia ed essendo salito sul podio di Liegi e Sanremo. Con lui, le varie carte rappresentate da Fabio Aru e dallo stesso Moscon potrebbero risultare decisive. “Nel 2018 siamo pronti a vincere“, assicura Cassani.