Una prestazione non eccelsa, ma con due gol e tre punti: Juventus-Olympiakos finisce 2-0, con Allegri che ritrova la rabbia del Pipita. La Signora si rimette in moto.
La Juve tira un sospiro di sollievo: dopo la debacle del Camp Nou ci si aspettava una reazione, quantomeno nel risultato. La reazione è arrivata, portata però da una gara spigolosa contro un avversario abbordabile che però, grazie all’assetto del nuovo tecnico Lemonis, non ha rinunciato a fare contropiede e mettere in difficoltà una squadra bianconera non eccelsa nella gestione del gioco.
Max Allegri però torna a casa con una certezza: Gonzalo Higuain è tornato. Il Pipita entra dalla panchina dopo la seconda esclusione di fila e segna, trovando lo sliding doors di una partita che sembrava essersi impantanata su un terreno limaccioso e putrido. L’argentino ammutolisce la critica: ora si torna a fare sul serio.
La Vecchia Signora vista allo Stadium è stata però una lontana parente di quella cattiva, spietata e spumeggiante che sabato aveva annichilito il Torino nel derby. Lo dimostra il primo tempo fatto da un gioco poco fluido, con le frecce Douglas Costa e Cuadrado che s’accendono a intermittenza e la manovra che si muove spesso in orizzontale, visto il forfait dell’ultimo minuto di Pjanic sostituito alla fine – egregiamente – da Bentancur.
Nel primo tempo però il protagonista indiscusso è Silvio Proto: il portiere belga salva tutto il salvabile, respingendo i tentativi di Mandzukic, Alex Sandro, Sturaro e Dybala, prima che il suo compagno Engels colpisca spiazzandolo il palo nel tentativo di deviare un cross dalla destra.
Il secondo tempo si apre con i cori di tutto l’Allianz Stadium per il suo beniamino chiamato Pipita: Higuain alza la mano nel riscaldamento e sembra promettere che interverrà presto per raccogliere gli applausi.
Così, quando Allegri lo getta nella mischia, l’argentino risponde presente al primo, anzi secondo, pallone toccato. Al 69’ infatti Mandzukic spizza d’esterno quel tanto che basta per far involare Alex Sandro sulla sinistra, il cross del brasiliano trova il sinistro di Higuain, ribattuto da un difensore; il pallone finisce sul destro del Pipita, che di piatto stavolta fa centro liberandosi di tutti i mugugni e di tutti i fantasmi. La sua esultanza rabbiosa lo testimonia appieno.
Higuain però ha una grinta repressa che trasuda da tutti i pori: s’intuisce che l’esclusione gli ha fatto bene quando all’80’ si traveste da assistman: palla per Dybala, tocco sotto della Joya, rinvio sulla linea e tap in all body di Mandzukic. Nella serata in cui Paulo non brilla, basta un Gonzalo in più a far felici Allegri e la Juventus.