La 2ª giornata di Champions s’è completata col mercoledì: ovviamente risaltano agli occhi il 3-0 trionfale del Psg al Bayern e l’urlo del Chelsea in casa dell’Atletico.
GRUPPO A
CSKA MOSCA-MANCHESTER UNITED 1-4. Una passeggiata di salute, macchiata solo nel finale da un gol francamente evitabile. Il Manchester United di José Mourinho continua a fare sfracelli archiviando la pratica CSKA sostanzialmente in meno di 30’ grazie all’asse Martial-Lukaku.
Il francese ex Monaco e il belga ex Everton fanno il bello e il cattivo tempo: il primo offre al secondo il cross che vale l’1-0, poi segna il raddoppio su rigore concesso per l’entrata sciagurata di Schennikov su Mkhytaryan. I russi non ci capiscono proprio niente, come dimostra il buco di Berezutski che su lancio di Martial confeziona per Lukaku il gol per il 3-0. Il poker arriva, con modalità simili, nella ripresa con Mkhitaryan. Nel finale il CSKA riesce almeno a consolarsi col diagonale vincente di Kuchaev su assist di Golovin, ma a trionfare è di nuovo Mourinho.
BASILEA-BENFICA 5-0. Basilea, quanti schiaffi al Benfica: i rossoblù elvetici azzeccano la gara perfetta e asfaltano le irriconoscibili Aquile di Rui Vitoria. Lang, la doppietta del giovane Oberlin (intervallata dal rigore di Van Wolfswinkel) e il gol di Riveros orientano in maniera forse decisiva la corsa al secondo posto in classifica.
GRUPPO B
PSG-BAYERN MONACO 3-0. Tris capolavoro e palla al centro: bentornato al Psg versione Europa. I Parisiens di Unai Emery spazzano via il Bayern dell’ex Ancelotti e danno uno spallata al castello della Champions per far capire che quest’anno, nella corsa alla finale di Kiev, ci sono anche loro.
Il 3-0 trionfale al Parco dei Principi, firmato da Dani Alves e Cavani nel primo tempo e da Neymar nella ripresa, sembra la migliore medicina possibile per il Psg, ancora gravato dalle discussioni sulla diatriba Neymar-Cavani (al gol del Matador esultanza “leggera e contenuta” da parte dello stesso brasiliano). Ancelotti, dove sei finito? Non si sa: il suo Bayern continua a incassare lezioni su lezioni, e quella di stasera potrebbe pesare addirittura sul prosieguo dell’avventura del tecnico sulla panchina tedesca.
ANDERLECHT-CELTIC 0-3. I biancoverdi di Glasgow si prendono tre punti vitali nella corsa al terzo posto. I gol degli scozzesi Griffiths e Sinclair interpolati dall’autorete sfortunata di Mbodji su tiro di Roberts lanciano la squadra di Brendan Rodgers: da ieri il piazzamento per l’Europa League è più vicino.
GRUPPO C
QARABAG-ROMA 1-2
ATLETICO-CHELSEA 1-2. Analogo risultato dei giallorossi, ma peso specifico decisamente più importante, quello che il Chelsea conquista nella nuova casa dell’Atletico, il Wanda Metropolitano, gelandone tutto l’entusiasmo. Per la stessa Roma, la sconfitta dei colchoneros è un autentico toccasana: con 4 punti la squadra di Di Francesco è seconda, con tre punti di vantaggio sugli stessi spagnoli.
Risultato solo apparentemente stentato ma in realtà meritato per la squadra di Conte, che a Madrid gioca un calcio vivacissimo e spumeggiante mettendo più in volte in difficoltà l’Atletico. Che però ha il merito di giocare come un gatto sornione e di addentare il topo al 39’, quando Griezmann approfitta del rigore-regalo concesso per un fallo sciocco di Luiz su Hernandez.
I Blues londinesi però quest’anno in Champions hanno qualcosa in più: la grinta proverbiale del tecnico leccese. Così, quando Morata al 60’ segna di testa il pareggio su cross di Hazard Conte impazzisce dalla gioia. Immaginate cosa possa essere successo al momento del gol partita, 20” dopo il 93’, realizzato dal belga Batshuayi subentrato all’ex madridista e juventino (uscita con applausi polemici contro i fischi dello stadio colchonero): Wanda gelato, Conte impazzito. Il Chelsea vola in testa al girone.
GRUPPO D
JUVENTUS-OLYMPIAKOS
SPORTING LISBONA-BARCELLONA 0-1. Massimo risultato col minimo sforzo. A Lisbona il Barcellona fatica più del previsto prima di trovare la quadra e battere uno Sporting onorevole per orgoglio e temperamento.
I lusitani infatti capitolano solo al 4’ del st per un autogol di Coates che sfortunatamente devia il tocco di Suarez su azione da calcio da fermo beffando su Rui Patricio. Ter Stegen poi salva la porta blaugrana su una conclusione dell’ex doriano Bruno Fernandes.