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Ginnastica artistica, Mondiali Montreal 2017: assegnati i primi titoli di specialità

È l’ora delle finali di specialità ai Campionati Mondiali di ginnastica artistica 2017 di scena a Montreal: cinque gare, cinque conferme da parte di atleti che già nell’ultima edizione sono saliti sul gradino più alto del podio. Scopriamo di chi si tratta.

Corpo libero uomini. Per la terza volta in carriera dopo Anversa 2013 e Glasgow 2015, il giapponese Kenzo Shirai si laurea campione del mondo. La medaglia d’oro la conquista al termine di un esercizio impeccabile, fatto di ventidue avvitamenti che gli valgono il grande punteggio di 15.633. Staccato, con oltre un punto di distacco, l’israelieno Artem Dolgopyat (14.533) medaglia d’argento, mentre a prendersi il bronzo c’è lo statunitense Yul Moldauer (14.500).

Cavallo con maniglie. Ancora una conferma sulle pedane canadesi: il numero uno della specialità resta il britannico Max Whitlock, che centra l’accoppiata con il titolo olimpico di Rio 2016. Al termine di un esercizio dall’altissimo coefficiente di difficoltà (6.9), la giuria lo premia con lo score di 15.441, migliore di quello ottenuto dal russo David Belyavskiy (15.100) e dal cinese Xiao Ruoteng (15.066), rispettivamente secondo e terzo. Caduta per l’ucraino Oleg Verniaiev (13.700).

Anelli. Dopo Shirai e Whitlock, neppure Eleftherios Petrounias cede il suo scettro. Il campione iridato e olimpico greco porta a casa 15.433 punti al termine di un esercizio condotto senza alcuna sbavatura, dunque apprezzato dai giudici. Seconda piazza per il russo Denis Abliazin distanziato di un decimo (15.333), terza per il cinese Yang Liu (15.266). Un vero peccato per il francese che si era gravemente infortunato a Rio 2016 e ha realizzato un recupero lampo.

Volteggio. Maria Paseka è la regina indiscussa della specialità: con due salti che le valgono il punteggio medio di 14.850, la ginnasta russa piega la diciassettenne statunitense Jade Carey (14.766), e la svizzera Giulia Steingruber (14.466). Quinta la veterana del gruppo, l’uzbeka Oksana Chusovitina.

Parallele asimmetriche. La cinese Fan Yilin sale nuovamente sul gradino più alto del podio al termine di un brillante esercizio tecnico valso il punteggio di 15.166. Soli diciassette anni, la giovane ragazze di Shanghai bissa l’iride conquistato due anni fa a Glasgow, cancellando la delusione di Rio 2016, quando mancò incredibilmente la finale. Argento per la russa Elena Eremina (15.100), bronzo per la campionessa europea, la belga Nina Derwael (15.033).

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