Il Cagliari riparte da Diego Lopez. Dopo l’esonero di Massimo Rastelli (insieme al vice Legrottaglie e al fido Rossi), i sardi tornano nelle mani dell’uruguaiano.
Diego Lopez è già arrivato a Cagliari, dove ha svolto già il suo primo allenamento. Proprio ieri invece dal capoluogo sardo è andato via Massimo Rastelli, che è passato da Assemini per salutare tutti, dai calciatori all’ultimo dei magazzinieri, congedandosi con grande dispiacere e tristezza.
Il tecnico campano infatti sperava di avere un’ultima chance contro il Benevento per risollevare le sorti del Cagliari, che in classifica ha soli 6 punti dopo 8 giornate. Il patron Giulini però ha deciso di guardare altrove, dandogli il benservito e portando a conclusione un’esperienza di due anni fatta da attacchi sui social degli ultras cagliaritani più accaniti e un’estate fatta di tante inquietudini.
Lo stesso Rastelli ha così twittato: «Orgoglioso e fiero del mio lavoro saluto e ringrazio tutti. La mia #isolafelice nel cuore: sarò sempre tifoso del Cagliari! #forzaCasteddu».
Ora il Cagliari riparte non da Oddo o Iachini o Mandorlini (pretese troppo alte, specie dei primi due) ma da Diego Lopez, disposto a lavorare per un contratto che scadrà il 30 giugno 2018. Uruguaiano di nascita ma di fatto cagliaritano di adozione, l’ex tecnico del Palermo è stato difensore dei rossoblù dal 1998 al 2010 difensore del Cagliari (la sua maglia numero 6 non l’ha più presa nessuno) e ha allenato i rossoblù con Massimo Cellino, da spalla di Pulga e da capo allenatore tra il 2012 e il 2014.
Grande amico di Cossu, Conti e Agostini (tutti facenti parte della società) e adorato dalla curva, Diego Lopez sembra l’uomo giusto per aggiustare il Cagliari. Con lui, soprannominato “El Jefe”, approda alla Sardegna Arena un altro ex, Michele Fini, dal 2007 al 2009 in rossoblù con 66 gare e 6 gol.
Diego Lopez si gioca un doppio riscatto: il suo, dopo un anno complicatissimo a Palermo nell’anno del baratro apertosi con la dirigenza Zamparini (e con Baccaglini sullo sfondo), e soprattutto quello del Casteddu sardo.