Nessuna delle big ha steccato: questo il succo del turno infrasettimanale di Serie A. Vittorie esterne per Napoli e Lazio; successi casalinghi per Juve e Roma. La sintesi.
GENOA-NAPOLI 2-3. La risposta del Napoli all’Inter arriva subito: a Marassi gli azzurri si prendono il gagliardetto del Genoa e se lo appendono nell’armadio per il 9° successo stagionale. Fa tutto uno scatenatissimo Mertens, che dapprima pareggia il bel vantaggio di Taarabt con una punizione millimetrica, poi alla mezz’ora scarica sotto la traversa da posizione defilata dopo l’aggancio sublime di un cross da oltre 50 metri. Il belga ci mette lo zampino pure nell’1-3, visto che il suo tiro-cross viene indirizzato da Zukanovic nella porta di Perin. La squadra di Juric la riapre a un quarto d’ora dalla fine con la zuccata del napoletano doc Izzo, ma la vittoria è tutt a di Sarri.
JUVENTUS-SPAL 4-1. Continua a fare tanti gol ma anche a subirli, la Juventus di Allegri: i bianconeri matano 4-1 la Spal in una partita dai mille volti. Bernardeschi con un gran esterno sinistro e Dybala su punizione sembrano indirizzare le cose, poi Paloschi segna e spaventa la Signora, che dà l’impressione di essere involuto e lascia qualche speranza ai coraggiosi ferraresi. Quando gli spallini di Semplici nel secondo tempo trovano con Oikonomou il clamoroso pareggio – che viene giustamente annullato dalla VAR per precedente fuorigioco di Paloschi – ad Allegri parte l’embolo come col Carpi e il cappotto scaraventato a terra segna la mini rivoluzione: dentro Pjanic e Cuadrado, che non a caso cambiano volto al match. In 5’ infatti la Juve torna la Juve e con Higuain (sinistro piazzato su azione d’angolo) e Cuadrado (tuffo di testa su assist di Douglas Costa) chiude la pratica. Ma resta qualche dubbio.
BOLOGNA-LAZIO 1-2. Bella e impressionante: la Lazio dei record continua a stupire e torna da Bologna con altri tre punti in cascina. Inzaghi ottiene la settima vittoria consecutiva in tutte le competizioni grazie al dominio dei suoi, certificato nel primo tempo dai gol di Milinkovic e Lulic e dai quattro pali colpiti. Nella ripresa lo stesso capitano biancoceleste infila un cross bolognese e fa autogol, ma il risultato alla fine regge. I biancocelesti non avevano mai raccolto così tanti punti nelle prime 10 giornate e non ottenevano cinque successi di fila fuori casa dal 2002: ecco perché si può sognare.
ROMA-CROTONE 1-0. Di misura, ma va bene: la Roma piega 1-0 il Crotone grazie al rigore di Diego Perotti e continua a collezionare successi buoni per tenere il ritmo delle grandi. Anche senza una condizione eccelsa, la squadra di Di Francesco compie la sua missione, approfittando dello stato di grazia di un solo giocatore, Aleksandar Kolarov, che sfiora un gol pazzesco, si procura il rigore e colpisce un palo su punizione, imitato da Dzeko che coglie la traversa. Nel finale contatto dubbio tra Fazio e Budimir: il Crotone può recriminare.
CHIEVO-MILAN 1-4. Che sia la luce in fondo al tunnel? Il Milan visto a Verona dà segnali incoraggianti, tornando a vincere dopo oltre un mese grazie a uno straordinario Suso. Lo spagnolo segna il vantaggio, propizia l’autorete di Cesar e fornisce l’assist a Kalinic per il poker. Nel mezzo c’è tempo per vedere il momentaneo 3-1 dell’ex Birsa e soprattutto il 3-0 siglato da Hakan Calhanoglu, al primo gol in Serie A. Boccata d’ossigeno per Montella, ma ora parte il dibattito: e se questo Milan facesse bene solo senza Bonucci?
FIORENTINA-TORINO 3-0. C’è chi sale e chi scende, chi continua a salire e chi a salire per essere precisi. Al Franchi finisce di nuovo in trionfo per la Viola, che passeggia su un Torino in caduta libera e al terzo ko nelle ultime cinque. Benassi nel primo tempo confeziona la sua autentica vendetta contro il suo ex mister Mihajlovic e i suoi ex compagni segnando un bel diagonale, poi serve a Simeone l’assist che il Cholito scarica sotto l’incrocio. C’è gloria pure per Babacar, che fa 3-0 dopo essere entrato al posto dell’infortunato Thereau.
SASSUOLO-UDINESE 0-1. È un’Udinese versione… presidenziale: Delneri sfrutta l’assonanza fra il suo Barak e l’ex presidente degli USA per trovare una vittoria di fondamentale importanza in chiave salvezza. Il centrocampista ceco finalizza una bella azione nel primo tempo e segna il suo primo gol in Serie A. il Sassuolo fa troppo poco: il Mapei Stadium continua a essere tabù.
CAGLIARI-BENEVENTO 2-1. Pazzesca partita alla Sardegna Arena: a gioire, con un extra-time da coronarie in ebollizione, è il Casteddu di Diego Lopez, che trova una vittoria che vale come pane, oro e manna tutta insieme. Nel primo tempo a trovare il gol è l’ex Novara Paolo Pancrazio Faragò, al primo gol in Serie A, al termine di un’azione convulsa in area beneventana. Sau poi sbaglia un rigore. il Cagliari s’addormenta e proprio al 94’ concede un rigore incredibile che Iemmello trasforma, scatenando la festa pazza del Benevento, ormai praticamente certo del primo, storico punto in Serie A capace di schiodarli dalla casella 0. Partita finita? Neanche per idea: palla al centro, e al 96’, sull’ultimo cross della partita, Pavoletti svetta di testa e segna il gol che infrange ancora una volta i sogni degli Stregoni e manda in estasi i sardi.
ATALANTA-VERONA 3-0 (giocata alle 18). Dopo un primo tempo di assalti, l’Atalanta passa nella ripresa contro un Verona martoriato e di nuovo in crisi: Freuler, Ilicic e Kurtic certificano la rinascita della Dea di Gasperini, che torna a volare come lo scorso anno.