Il cielo è bianconero sopra Milano: Milan-Juventus finisce 0-2, con la doppietta di un devastante Higuain la Signora dà un messaggio eloquente al campionato.
Cinica e concreta: dopo le scorpacciate contro Udinese e Spal la Juventus torna spietata anche contro una big e si prende, almeno per una notte, la vetta della Serie A in coabitazione con il Napoli, impegnato alle 15 di domani contro il Sassuolo (e con l’Inter, impegnato nel Monday Night a Verona). Lo fa riuscendo per una volta a non subire gol, anche se con un po’ di fortuna: che però in certe occasioni bisogna pure costruirsela; trovarla poi non guasta mai. E allora la Signora ringrazia e Allegri ritrova tutta la sua creatura, soprattutto l’HD argentino lì davanti: Dybala davvero in palla e Higuain spaventoso per la sua implacabilità in area di rigore. il Pipita in una sera fa 100 e 101 in Serie A: la Carica… dei 101, dunque.
Davanti a tutto questo il Milan fa quello che può: ci mette sì l’impegno, ma l’incapacità offensiva della squadra di Montella è palese e comincia a scavare un solco indicibile anche con la zona Champions. In 11 giornate le sconfitte sono già 5: un’enormità, per una squadra che ad agosto ambiva almeno alle prime quattro posizioni. Ora l’Aeroplanino rischia più del solito: la pazienza in casa rossonera potrebbe essere finita.
I momenti chiave del match sono le due gol che il Pipita concretizza nella pancia delle due frazioni: al 23’ Higuain riceve al limite da Dybala, brucia un Romagnoli fin lì perfetto sul movimento e fredda Donnarumma con un diagonale potentissimo. Nella ripresa, al 62’, arriva la doppietta, se si vuole ancor più bella: affondo e taglio di Asamoah, velo sontuoso di Dybala, Higuain ridicolizza con un movimento a fintare il difensore rossonero e chirurgicamente azzecca il destro che bacia il palo e punisce ancora Donnarumma. E sì che prima di oggi il Pipita non aveva mai segnato al Milan con la maglia della Juve: detto, fatto.
Nel mezzo c’è tutto il tatticismo di Allegri: la gabbia perfetta attorno a Suso grazie al ‘cagnaccio’ Mandzukic e al prezioso Asamoah, rispolverato sulla sinistra per dare fiato ad Alex Sandro in vista della Champions fa intuire come il tecnico livornese sappia da dove il Milan può far male.
I rossoneri però riescono a creare qualche affanno alla difesa bianconera, sfruttando sulle ali Borini e Rodriguez ma non trovando mai la deviazione decisiva di un Kalinic mogio e involuto. Al 25’ il croato ex Fiorentina arriva di un niente a due passi dall’immediato pareggio su imbucata di Borini; al 45’ poi spacca la traversa con un mancino che sarebbe a botta sicura.
Tanta buona volontà, ma quando davanti non si ha il killer istinct le cose si fanno decisamente più complicate. Così finisce che nel secondo tempo il Milan scompare, con la Juventus che controlla alternando fasi di assoluto dominio difensivo ad altre con qualche allegriano “fiu”: tutto regolare, insomma, perché vincere a San Siro con due gol di scarto e senza subirne è un risultato alquanto prezioso che fa crescere l’autostima e la forza. La Juventus che torna da Milano è ancor più fiera dei suoi mezzi: messaggio a Napoli e Inter lanciato.