Gli spallettiani fanno il loro e rinfocolano la corsa in vetta alla Serie A: Verona-Inter finisce 1-2 e regala ai nerazzurri il record di punti fatti dopo 11 giornate.
L’Inter consolida così il secondo posto alle spalle del Napoli e ricaccia indietro in un sol colpo Juventus e Lazio. La vittoria non è proprio brillantissima e arriva di misura, al termine di una partita bloccata, ma ancora una volta quella di Spalletti dimostra di essere squadra e gruppo coeso, che sa combattere e dare un indirizzo al suo corso.
Nel bel mezzo della contestazione dei tifosi veronesi per il loro tecnico Pecchia, la partita inizia ma appare chiaro che resterà incanalati su binari bloccati e tecnicamente modesti. Per vedere il primo tiro nella porta gialloblù tocca aspettare il 17’ con l’accoppiata Candreva-Icardi che però non centra lo specchio. I veneti si difendono con ordine e senza sbavature, ma quando l’Inter decide di alzare il ritmo e scrollare la partita come un sacco per farne uscire pepite allora la musica cambia.
È il 36’ quando su un cross di Icardi la difesa veronese sballa paurosamente, puntando dritta su Icardi e dimenticandosi dell’appostato Borja Valero che da pochi passi fa 1-0. L’Inter va in vantaggio senza meriti apparenti; il Verona d’affanno prova ad abbozzare una reazione ma all’intervallo si va con quel risultato.
Nella ripresa l’antifona resta quella, con i nerazzurri che vanno avanti a fiammate, con le conclusioni di Icardi e Vecino che nella prima decina di minuti accendono a intermittenza la luce sulla squadra ospite. Al 55’ però arriva l’episodio che spezza il filo di questo strano equilibrio. Un rinvio di D’Ambrosio sbatte sulla schiena di un avversario, torna verso Handanovic che deve tuffarsi per anticipare Cerci. Il numero 10 dell’Hellas frana rovinosamente, l’arbitro Gavillucci ci mette un po’ ma poi si reca alla VAR e decreta il rigore. Pecchia spedisce subito in campo l’ex Pazzini per Kean, e il capitano – che toglie lo scettro del dischetto a Cerci in un referendum in modalità “cotto e mangiato” – trasforma implacabilmente.
L’1-1 dovrebbe dare la scossa al Verona, e invece è l’Inter a sfiorare il nuovo vantaggio con il colpo di testa di Vecino che su cross di Candreva centra la traversa.
I nerazzurri riprendono a macinare calcio. Il destro di Candreva è solo l’antipasto, la bordata di Perisic dal limite il gol che risposta gli equilibri in casa-Spalletti: l’ala croata raccoglie un disimpegno morbido della difesa veronese e da fuori area scarica un destro fulminante che trafigge Rafael. L’Inter va sul 2-1 e ci resta fino alla fine, con Spalletti che mette dentro anche Brozovic ed Eder per Candreva e Icardi e dà aria nel finale a Borja Valero sostituito da Cancelo, con D’Ambrosio che si alza a centrocampo.
Il Verona è impalpabile, la reazione non c’è e l’Inter ringrazia: il secondo posto è ancora suo.