È bufera sulla Federciclismo italiana: secondo quanto emerge da un articolo apparso sul Corriere della Sera, la federazione che unisce le discipline delle due ruote (strada, pista, mtb, cross e bmx) deve porre riparo ad un grave debito finanziario, per il quale il Coni sta già facendo pressione sul Presidente Renato Di Rocco. È di due milioni e settecentomila euro il buco nelle casse della Federciclo, il secondo per ampiezza dopo quello dell’equitazione azzurra. Così Giovanni Malagò ha invitato la FCI ad “usare le maniere forti e adottare azioni concrete” per ovviare a tale incresciosa situazione.
Non c’era traccia di questo pesante gap nel bilancio annuale presentato a maggio, poi, qualche mese più avanti, ecco i dati allarmanti che mettono spalle al muro il numero uno del ciclismo italiano, da poco eletto per il suo quarto mandato. Sotto accusa sono, in particolare, i tanti (troppi) dipendenti – ben 82 a tempo indeterminato – che costano una cifra cospicua ogni anno. In più, la chiusura in rosso dei Mondiali su strada organizzati in Toscana nel 2013, che nelle ipotesi iniziali dovevano rinvigorire il magro bilancio e invece hanno finito per affossarlo.
Il Coni propone due soluzioni: aumentare le quote associative e delle tasse gara (di per sé già molto alte) e rivedere al ribasso i programmi e gli obiettivi agonistici per il prossimo quadriennio, quello che termina con le Olimpiadi di Tokyo 2020. È proprio quest’ultimo punto a gettare benzina sul fuoco: il settore della pista, per esempio, si è finalmente rialzato ed è ora ai vertici mondiali dopo anni bui, ora rischia davvero di essere gettato tutto alle ortiche per aver sperperato troppo e male finora?
Di Rocco, dal canto suo, invita tutti a calmarsi perché è già in corso la progettazione di un piano di risanamento – del valore di 400 mila euro annui – che sarà attuato sin dai prossimi mesi. Intervistato da Tuttobici, inoltre, assicura che non sarà fatto alcun taglio alla pista, sottolineando come nel 2017 la Federciclismo italiana abbia raggiunto il record di settanta medaglie e si troveranno, di conseguenza, le coperture per proseguire sulla scia vincente. Nessun risparmio neppure sui raduni e le trasferte della Nazionale organizzati dal ct Davide Cassani, conclude.