Sta per giungere al capolinea la carriera di Damiano Cunego. Il Principino di Cerro Veronese, attualmente in forza alla Nippo – Vini Fantini, sente che, all’età di trentasei anni, le forze cominciano a venir meno ed essere competitivi in un ciclismo di livello sempre più alto è di anno in anno più difficile.
Perciò, intervistato dai media, l’atleta veneto confessa che il 2018 potrebbe essere l’ultimo anno di attività agonistica. E quale miglior modo per chiuderla se non prendere parte alla corsa che, a soli ventidue anni, l’ha reso grande? Si, proprio il Giro d’Italia, un modo per chiudere il cerchio e ringraziare tutti. Era il 2004 e nell’allora Saeco con leader Gilberto Simoni, spuntò inatteso lui, capace di vincere ben quattro tappe ed aggiudicarsi la classifica generale.
Quella maglia rosa conquistata in così giovane età avrebbe lasciò presagire una carriera entusiasmante che, però, non si rivelò effettivamente tale. Nonostante la maglia bianca al Tour de France come miglior giovane e la conquista di ben tre Giri di Lombardia, numeri comunque altisonanti, Cunego non fu più in grado di primeggiare, pur restando uno dei corridori più rappresentativi ed amati del movimento ciclistico italiano.
Così ecco giungere la decisione annunciata: “Non mi sento più competitivo, sta arrivando il momento di smettere e vorrei farlo al Giro, dove in un certo senso tutto è cominciato [..] Speriamo che arrivi la wildcard: voglio concentrarmi solo su questa prospettiva del Giro e spero si realizzi”, afferma, aggiungendo come, in caso di invito negato, potrebbe puntare sul contemporaneo Giro del Giappone.
Lo scorso anno la sua squadra non fu tra le quattro prescelte di Rcs, stavolta bisognerà attendere ancora un paio di mesi per conoscere gli esiti. E per il dopo carriera, cosa ne sarà di Cunego? “La Nippo Fantini conta su di me e questo mi inorgoglisce. Sarò una guida per i giovani, un testimonial e non solo”, le sue parole.