Azzurri, per gli ottavi Champions c’è ancora qualche chance: Napoli-Shakhtar finisce con un trionfale 3-0; tutto nel secondo tempo, scardinato da una perla di Insigne.
Succede tutto nella ripresa, dopo un primo tempo reso complicato dalla freschezza atletica e dalla tenuta tattica di un ottimo Shakhtar. Dopo 45’ però il Napoli alza il baricentro, decide di giocarsela a spron battuto e regola i buoni arancioneri innanzitutto con la pennellata straordinaria di Lorenzinho Insigne che scardina la porta di Pyatov: e certo che i dubbi sul suo mancato impiego nella serata dello sconquasso tragico di San Siro per Italia-Svezia resteranno indelebili in saecula saeculorum.
Nel finale l’uno-due micidiale firmato da Zielinski e Mertens (ancora protagonisti, come il Magnifico, come già accaduto sabato contro il Milan) cementifica il dominio napoletano: ora Sarri dovrà vincere in casa del Feyenoord e sperare che il City faccia altrettanto in Ucraina con lo Shakhtar; se così succedesse il Napoli brinderebbe a una qualificazione che ad agosto era già doverosa ma che si è maledettamente complicata strada facendo.
Ci si penserà. Per ora conviene riavvolgere il nastro e parlare della serata del San Paolo, a dir la verità molto fredda visti gli appena 15mila spettatori (mai così pochi per una partita di Champions). Lo Shakhtar ci mette del suo, giocando in odo niente affatto spregiudicato e anzi tenendo la linea dei difensori alta e lavorando tanto sia in pressing che in palleggio. Taison al 5’ è impreciso ma soprattutto al 10’, tutto solo, accelera la conclusione e spreca malamente calciando di punta tutto solo davanti a Reina.
Al 28’ Insigne fa le prove generali del gol che arriverà dopo l’intervallo: tiro a giro sul palo lungo e risposta plastica del veterano Pyatov. Ma sono gli arancioneri di Paulo Fonseca a chiudere in attacco la partita: al 32’ Marlos dribbla uno spento Hysaj e calcia verso Reina che devia in calcio d’angolo; qualche minuto dopo è Fred, sugli sviluppi di un angolo, a mettere in difficoltà il portiere spagnolo. Nell’occasione tornano a farsi palesi le difficoltà di Diawara, spesso in difficoltà sul centrocampista brasiliano. Negli spogliatoi si va comunque sullo 0-0.
Nella ripresa Sarri sa che i suoi devono cambiare atteggiamento per acciuffare il vantaggio e mantenerlo. Lo Shakhtar gioca molto abbottonato e pronto a ripartire in contropiede; ci serve perciò una “magata” per spezzare l’equilibrio. L’invenzione la tira fuori dal cilindro il folletto napoletano con la maglia numero 24: Insigne prende palla sul limite sinistro dell’area, doppio dribbling a rientrare e tiro a giro bellissimo sotto al sette lontano. Una prelibatezza per veri intenditori, col San Paolo che gradisce e si arrossisce le mani a forza di applaudire!
Gli ucraini provano a rimettersi in piedi, ma senza troppe convinzioni. Sarri mette in campo Allan regalando la standing ovation a Insigne e l’ingresso del mastino napoletano regala al centrocampo quell’equilibrio che fino a quel momento era latitato. A un certo punto Mertens, con una furbata, spunta dietro a Pyatov durante un disimpegno ospite e offre a Zielinski (nel ruolo ora di Insigne) la palla che il polacco dovrebbe semplicemente spingere in rete ma che spreca malamente.
Il raddoppio però è solo rinviato e si materializza sempre sullo stesso asse, fatto questo che fa bissare il gol del 2-0 contro il Milan: scambio sensazionale fra l’ex Empoli e il belga, che senza vedere manda in porta Zielinski per il comodo raddoppio. Da lì a poco “Ciro” Mertens trova pure il 3-0: calcio d’angolo, Pyatov fa il miracolo sulla zuccata di Albiol e da pochi passi il belga cala il tris comodo comodo a porta vuota.
Il Napoli fa il suo: fra due settimane arriverà il momento-verità.