È stato finalmente svelato il Giro d’Italia 2018: nel corso di una sobria cerimonia congiuntamente organizzata da Rcs e Rai, sono state rese note le ventuno tappe (da Gerusalemme a Roma) che comporranno il percorso della Corsa Rosa numero 101. Al termine dell’evento, sono state raccolte le opinioni di alcuni dei protagonisti attesi (dai campioni delle due ruote alle tante figure istituzionali).
Presente il campione uscente Tom Dumoulin, che ricorda come l’inaspettata vittoria dello scorso anno sia stata “incredibile” e strizza l’occhio alla cronometro inaugurale in Israele in cui potrebbe, nel caso in cui decida di partecipare, far subito sua la prima Maglia Rosa. L’olandese invita a prestare attenzione al secondo weekend italiano, quello che fa tappa nel nord-est con gli arrivi sullo Zoncolan e a Sappada sulle Dolomiti, ma poi avverte: “Mi piace questo Giro, ma non voglio sbilanciarmi sulla mia partecipazione”.
Vincenzo Nibali vorrebbe esserci in quanto, per il secondo anno consecutivo, si passa dalle strade di casa; ma sa bene come in un anno così cruciale come quello che termina col Mondiale di Innsbruck (che lo vedrà tra gli attesi protagonisti) sarà fondamentale programmare al meglio la stagione, per cui non è affatto scontata la sua presenza. Sulle tappe siciliane: “Sono nelle zone dell’isola che conosco di meno. Non ho mai scalato l’Etna dal versante dell’Osservatorio”.
Assai probabile la presenza di Fabio Aru, che nell’ultima occasione è stato costretto a guardare il Giro da casa a causa di un infortunio. Osserva come ci siano tappe in salita sin dai primi giorni in Italia, per cui “devi presentarti già con una buona condizione di forma [perché] perdere secondi o addirittura minuti all’inizio del Giro può poi essere un gap molto difficile da recuperare”.
Interviene anche Alberto Contador, che ha appena appeso la bicicletta al chiodo. Questo il pensiero del Pistolero riguardo ai primi giorni di gara: “Sono stato in Israele ed ho visto i percorsi. La prima crono sarà molto tecnica, se piovesse potrebbero esserci grande differenze”. Tutti i presenti sono concordi su una cosa: la confermata presenza di Chris Froome rende il Giro davvero appetitoso e la lotta al titolo sicuramente avvincente.
Infine i volti istituzionali. “Per la prima volta un Grande Giro partirà fuori dall’Europa legando due città dal grande valore morale e culturale come Gerusalemme e Roma”, è il pensiero di Urbano Cairo, patron di RCS, mentre il sindaco di Roma Virginia Raggi esprime il suo orgoglio nel “vedere i corridori sfrecciare tra le strade di Roma con lo sfondo del Colosseo, dei Fori Imperiali e di tutte le bellezze della città eterna”.
C’è anche David Lappartient, neo presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale, che si complimenta con RCS per l’eccellente livello organizzativo ed aggiunge: “Con strade così belle è spettacolo annunciato, il Giro d’Italia rappresenterà ancora una volta il miglior inizio possibile ai tre grandi giri del 2018, non vedo l’ora di godermi questa centunesima edizione”.
In chiusura, le parole del Direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni: “Sarà un Giro particolarmente avvincente, con frazioni spettacolari, otto arrivi in salita e tante tappe insidiose. La Grande Partenza da Israele – per la prima volta fuori dal vecchio continente –, l’arrivo a Roma davanti al Colosseo e tutto il percorso saranno anche un grande veicolo di promozione non solo sportiva. Nel 2018 avremo al via grandissimi campioni a cominciare da Froome, che tenterà di entrare nella storia del ciclismo vincendo l’unico Grande Giro che gli manca”.