2-0 e palla al centro. Pur fra qualche inesattezza. Olympiakos-Juventus termina 0-2 e regala ai bianconeri di Allegri il 2° posto nel girone e gli ottavi Champions.
Pur senza strafare e offrire spettacolo, la Juventus pragmatica che rispetta le formule allegriane centra la prima vittoria esterna in questa Champions in una serata che offre gioie e finisce in tutta tranquillità, senza l’ansia di dover pensare al contemporaneo risultato dello Sporting Lisbona (peraltro sconfitto alla fine al Camp Nou). Ci sono alcune sbavature nella serata bianconera al Pireo: il fastidio che costringe Barzagli a dare forfait a metà ripresa; i capricci fisici di Benatia, che almeno resiste fino alla fine e qualche passaggio di troppo sbagliato.
Il resto però sono segnali confortanti: tipo Allegri che centra l’8ª qualificazione consecutiva agli ottavi di Champions, la quarta coi bianconeri; tipo la difesa della Vecchia Signora che non prende gol per la quarta partita di fila; tipo le paratone salva-risultato di Szczesny nella serata dell’assenza di capitan Buffon e tipo i primi gol in questa Champions di Cuadrado e soprattutto Bernardeschi (alla prima in assoluto). Avanti, c’è posto negli ottavi anche per la Vecchia Signora, che ora fino a febbraio potrà buttarsi sul campionato.
Ad accendere la miccia, dopo un sinistro ciancicato di Dybala e deviato provvidenzialmente dal belga Proto, è proprio il colombiano già al 15’: lancio di Matuidi per Alex Sandro, cross teso del brasiliano e Cuadrado con perfetto tempo di inserimento insacca praticamente sulla linea di porta. Tutto semplice semplice per la Juventus, che ha il demerito però di essere forse troppo leziosa e scherzare col fuoco: quello dei greci che, pur senza fare chissà che, restano in partita coadiuvati dal caldissimo pubblico del Karaiskakis. Così, prima dell’intervallo, ci vuole san Szczesny per evitare brutte grane: corner, sponda di Nikolaou e testa di Djurdjevic che chiama il portiere polacco a una paratona super coi piedi. Mai abbassare la guardia, sembra dire l’azione pericolosa dei biancorossi.
Dopo l’intervallo però la Juventus resta troppo compassata dietro e rischia di vacillare, abbassandosi troppo e offrendo una doppia iniziativa al neo entrato Marko Marin, con Szczesny che fa il ragno e sbarra la strada al tedesco “greco” per l’occasione. All’83’ – nonostante le buone notizie dal Camp Nou – la Juve va a tanto così dall’incubo: cross da sinistra e l’altro subentrato Ben Nabouhane, contrato da Rugani, colpisce un clamoroso incrocio. Altro campanello d’allarme che stavolta la Signora recepisce bene: dopo aver preso le misure col primo tentativo ricacciato da Proto fuori dalla porta, il subentrato Bernardeschi parte da destra, si accentra e scarica un sinistro al fulmicotone che chiude la pratica per la Signora. Tanto pratica quanto efficace anche in Europa.