Inter-Pordenone, Coppa Italia. gazzettadiparma

Coppa Italia, ottavi: Inter-Pordenone 5-4, ma solo ai rigori! Nerazzurri, che fatica

Coppa Italia, Inter-Pordenone finisce con la vittoria della squadra di Spalletti: ma ci vogliono 120’ più i rigori per abbattere i Ramarri, che hanno comunque fatto la storia.

C’è chi ha sfiorato la figuraccia e chi l’ingresso nell’Olimpo del calcio: il bilancio di questa Inter-Pordenone è molto particolare da ambo le parti. Spalletti, con una squadra ampiamente cambiata rispetto a quella vista sabato a Torino, ci mette oltre due ore per avere ragione di una squadra di Serie C, scesa a San Siro a dimostrare la quadratura fisica e il grande rigore tattico insegnatigli da mister Colucci. I neroverdi friulani, accompagnati da 4000 tifosi festanti, arrivano a tanto così dall’entrata nella storia, costringendo i nerazzurri a giocarsi tutto alla lotteria dei rigori e portandoli addirittura a oltranza: onore al merito al Pordenone!

L’Inter, con tanti debuttanti dal 1’ come Cancelo, Karamoh e Pinamonti, si accendono subito con Eder e il francesino classe ’98 nei primi 10’. Al 20’ lo stesso Karamoh si trova davanti un’autostrada ma davanti a Perilli si fa ipnotizzare in calcio d’angolo. Al 31’ però San Siro trema di brutto: Magnaghi sfiora una girata dal limite pressoché perfetta, sul suo sinistro però Padelli devia quel tanto che basta per mandare il pallone sul palo.

La squadra nerazzurra non riesce a convincere, con i friulani ben messi in campo e concentrati per tutta la durata della partita.

Nella ripresa Spalletti riparte con Brozovic al posto dell’acerbo Pinamonti; il croato e Gagliardini provano a ridare la scossa, ma è di nuovo il Pordenone a sfiorare il colpaccio con Saint-Maza che in diagonale trova la deviazione provvidenziale di centimetri da parte di Gagliardini. Lo stesso spagnolo al 21’ accarezza l’esterno della rete. Al 28’ Cancelo inventa per Perisic, ma il croato subentrato spedisce clamorosamente fuori da pochi passi. È un’occasione enorme, con l’Inter che comincia a intravedere gli spettri e il Pordenone che sotto sotto comincia a crederci.

Spalletti a un certo punto è addirittura costretto a rispolverare dalla panchina capitan Icardi, ma nei primi 90’ il pallone non ne vuole sapere di entrare nella porta pordenonese. Neppure i tre minuti di recupero riescono a schiodare uno 0-0 che per i friulani è già storico.

Nei supplementari i Ramarri rinunciano a uscire dalla loro metacampo e si difendono con le unghie e con i denti; i nerazzurri faticano a trovare il giusto pertugio e sbattono addosso al palo quando Icardi incorna di testa. Perilli fa buona guardia su tutto e tiene l’imbattibilità fino al 120’.

Poi si va ai rigori, fino alla parata di Padelli su Parodi e il penalty decisivo trasformato da Nagatomo. Questa la sequenza: Misuraca (P) parato; Brozović (I) gol; Burrai (P) gol; Perišić (I) gol; Magnaghi (P) gol; Škriniar (I) parato; Lulli (P) alto; Gagliardini (I) parato; Stefani (P) gol; Icardi (I) gol; Ciurria (P) gol; Vecino (I) gol; Parodi (P) parato; Nagatomo (I) gol.

L’Inter passa fra i mugugni della piazza; il Pordenone torna a casa mestamente sì per quei due rigori sbagliati, ma orgogliosa per un fatto fondamentale: i ragazzi di Colucci potranno dire di non aver perso, a San Siro, contro la capolista della Serie A, in 120’ e oltre di partita!

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