Una Signora in HD: il tango argentino firmato da Dybala e Higuain accende e determina il 2-0 di Juventus-Genoa. Per i bianconeri ora c’è il derby col Toro.
Allegri ottiene dal campo risposte incoraggianti: la sua Juventus resta in corsa anche sul fronte della Coppa Italia, obiettivo dichiarato a inizio stagione e prioritario almeno quanto Serie A e Champions League (la Juventus la insegue per la quarta volta consecutiva, sarebbe un record); lo fa battendo 2-0 un Genoa poco combattivo, privo di ben 10 titolari per le scelte di Ballardini e capace di issare la testa solo nei primi 20’ della ripresa. Troppo forte la Juventus per pensare che il Grifone possa impensierirla: ci pensano dunque la ritrovata Joya al 42’ e il Pipita subentrato dalla panchina al 75’ a indirizzare la gara.
La Juventus legittima prima dell’intervallo una prima frazione giocata con compattezza di reparti e manovra fluida, nonostante ben 8 cambi rispetto alla gara vittoriosa di Bologna. Nel primo tempo il Genoa praticamente non attacca mai, incapace di farlo per via dei bianconeri ben calibrati e pronti ad attaccare a testa bassa. Douglas Costa e Bernardeschi agiscono di fianco a un Dybala nell’inedita veste di falso nueve: il nuovo tridente proposto da Allegri funziona e svaria volto, offrendo diverse soluzioni offensive.
Il portiere genoano Lamanna deve fare gli straordinari dapprima sul brasiliano ex Bayern, poi sulla deviazione sottomisura di Sturaro e infine sulla punizione ben calciata da Bernardeschi. Al 42’ però lo Stadium si alza in piedi per ammirare la sua Joya: Marchisio centra da destra, l’ex Fiorentina fa velo, palla a Dybala che con un’elegante stop mancino su piede perno si confeziona il tiro diagonale che stavolta buca Lamanna per il meritato 1-0 Juve. È un gol liberatorio, con tanto di mano percossa sul petto e dedica a qualcuno in tribuna; Dybala fra l’altro non segnava da Samp-Juve del 19 novembre scorso.
Nella ripresa la Vecchia Signora appare decisamente più scollata, coi remi tirati in barca. Allegri ci tiene però a che i reparti siano ben coperti; ci tiene soprattutto a non subire gol e a non far riprendere fiato al Genoa. La squadra juventina rischia quasi di combinarla grossa quando un errore di Barzagli favorisce Centurion, che ha il demerito di non crederci a sufficienza. Poi a scuotere la gelida serata dell’Allianz Stadium è Galabinov, che in due occasioni va vicino al gol: dapprima chiama Szczesny alla grande risposta, poi il suo mancino termina fuori di un niente.
A quel punto Allegri decide che è il caso di smetterla con i risultati stentati: fuori Douglas Costa e dentro Higuain che si piazza al fianco di Dybala. È di nuovo la mossa vincente: al 75’ il duo argentino confeziona il raddoppio, con Paulo che serve Gonzalo in verticale, il Pipita sembra perderla ma poi la riconquista e sfodera un destro imprendibile. 2-0 e palla al centro: Higuain diventa così il primo bianconero in questa stagione a segnare in tutte le competizione.
Il calcio italiano, a un quarto d’ora dalla fine, riabbraccia Pepito Rossi, che rientra in campo a otto mesi dall’infortunio col Celta Vigo. L’ex Parma e Fiorentina potrebbe anche calciare un tiro dal dischetto, quando a meno di 10’ dalla fine l’arbitro Maresca vorrebbe assegnare un rigore per fallo di Asamoah su Pellegri: per il Var però non è penalty e il fischietto rettifica la sua decisione.
Allegri nel finale manda anche in campo anche Chiellini e Matuidi per conservare un risultato prezioso soprattutto per l’autofiducia della difesa: troppo importante, non subire gol per la 7ª volta di fila. La Juventus ci riesce, e si regala il derby col Torino: appuntamento al 3 gennaio.