Un derby teso, questo Milan-Inter: fisico, ruvido e inzuppato di pioggia; a spuntarla nel diluvio di San Siro sono i rossoneri, col gol di Cutrone al 104’. Inter, ora è crisi.
Tutto in una notte? Detto fatto. Gattuso l’aveva detto in conferenza stampa: Milan-Inter per i rossoneri era importante come una finale di Coppa del Mondo. Il Diavolo l’ha affrontata con garra tignosa, con ostinata determinazione: non poco, visto che la lucidità scarseggia e il tasso tecnico è ancora bassino. Alla fine però il Milan può dire di aver meritato il successo e la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia: ora Ringhio spera che arrivi finalmente quella inversione a U che ha invocato nelle scorse ore.
Per l’Inter di Spalletti invece i campanelli d’allarme sono diventate sirene antiaeree: è arrivata la terza sconfitta consecutiva dopo quelle contro Udinese e Sassuolo. La sensazione è che la rovina sia stata appena imboccata, visto che non s’intravede un barlume di luce in mezzo all’inquietante gelo (e poco zelo) dell’undici nerazzurro; ora ai nerazzurri tocca sabato uno spareggio-Champions molto insidioso contro la Lazio, ultimo scoglio di un 2017 da navigazione molto tumultuosa.
La stracittadina di Milano inizia con una notizia-bomba: Storari si fa male nel riscaldamento e in porta va Donnarumma, non Gigio già infortunato ma il 27enne Antonio, “mister 1 milione di stipendio” o anche il “fratello di”. Il più esperto dei Donnarumma ci mette un po’ a scrollarsi di dosso tutta l’emozione del debutto ufficiale con la maglia del Milan, poi in un primo tempo senza alcuna parata combina una frittata che rischierebbe di lanciarlo nel turbine delle polemiche: al 24’ su azione d’angolo c’è il tiro-cross di Perisic e “Donnarumma 2” infila nella propria porta deviando rovinosamente; per fortuna sua e del Milan c’è la Var che annulla per un fuorigioco centimetrico di Ranocchia. Meglio così.
Il derby non è affatto spettacolare: in avvio di partita Bonucci sbaglia tanti palloni, anche se finisce in crescendo insieme al compagno di reparto Romagnoli; Kessié ci mette i muscoli e si sostituisce spesso in regia a Biglia, che sembra un pulcino ancora bagnato; Bonaventura è il solito moto perpetuo e Suso l’uomo che può metterci fantasia e tecnica. L’Inter dal canto suo è praticamente assente: Perisic è inesistente e Candreva poco incoraggiato sulla fascia; Gagliardini inguardabile a centrocampo con Vecino che fa poco per emergere; così facendo Icardi è servito praticamente mai e non tira mai nello specchio. Insomma, i nerazzurri sono la pallidissima coppia di quella vincente di un mese fa.
Il bilancio dei primi 90’ è comunque scialbo: a livello di spettacolo c’è pochissimo da notare specie nel primo tempo, con tanta densità a centrocampo e giocatori che si prendono a sportellate – vinte spesso dal giganteggiante Skriniar – e con emozioni che latitano in zona gol.
Così per vedere qualcosa di concreto bisogna vedere i “regali di Natale” che Inter e Milan recapitano agli avversari: due “pensierini” che corrispondono a due occasioni nitidissime sciupate da ambo le parti. La prima è di Joao Mario, che al 15’ si inserisce perfettamente dal centro su sponda aerea di Icardi ma tira clamorosamente in bocca ad Antonio Donnarumma, bravo a rimanere in piedi fino all’ultimo e deviare; dall’altra parte è Bonaventura che poco dopo si traveste da Santa Claus e di testa in tuffo manda sul fondo una smanacciata di Handanovic.
Siccome non c’è due senza tre, Suso vede bene a cinque minuti dal termine di cogliere la traversa col suo classico tiro a giro (deviazione decisiva di Skriniar). Si va ai supplementari: Gattuso, che aveva già fatto entrare Calabria, Calhanoglu e Cutrone – al posto dell’infortunato Kalinic, vittima al 75’ di un tackle-killer di Skriniar – vede nei suoi un’eroica determinazione e una rinata energia. Il giusto premio i rossoneri lo colgono al 104’: Suso rientra sul sinistro, inserimento perfetto di Cutrone che sbuca alle spalle delle belle statuine nerazzurre e fa 1-0. Per il baby con la grinta del veterano di mille battaglie è il nono gol stagionale: il 19enne Cutrone diventa così il miglior marcatore stagionale del Milan. Segno che probabilmente il Diavolo il futuro ce l’ha già in casa. Gattuso farà bene a tenerne conto nel futuro.