Il 2018 del calcio italiano parte col botto: al San Paolo Napoli-Atalanta finisce 1-2! La Dea passa con Castagne e Gomez, inutile Mertens, e va in semifinale!
La Dea Bergamasca si conferma autentica bestia nera del Napoli calcio: dopo le due sconfitte in campionato nella scorsa annata, e la vittoria in rimonta faticosa della 2ª giornata di quest’anno, i bergamaschi impongono al San Paolo un’altra sconfitta bruciante, che coincide con l’eliminazione degli azzurri da un’altra Coppa dopo la Champions. A Sarri non bastano gli ingressi di Insigne e Mertens per scuotere una squadra imbottita di riserve non all’altezza della situazione.
I nerazzurri invece centrano una semifinale che mancava da tempo immemore e confermano di essere una squadra di tutto rispetto e da temere sul panorama nazionale, e non solo.
Sarri parte con un undici rivoluzionato a centrocampo, con Hamsik reinventato centrale di centrocampo e Callejon falso nueve coadiuvato dall’acerbo Ounas e da Zielinski. Il turnover lo sceglie pure Gasperini, che manda in campo dal 1’ Cornelius in avanti e Castagne e Gosens sulle fasce.
È di Callejon il primo tiro in porta della gara, deviato in angolo da Berisha. Il Napoli però fatica tanto nel palleggio, data la densità atalantina sulla trequarti. L’azione più pericolosa gli azzurri la creano intorno al 25’, con la bella pennellata di Ounas – già protagonista di un’apprezzabile sforbiciata – che però Zielinski non capitalizza, appoggiando di fatto in bocca a Berisha. Dall’altra parte l’Atalanta si vede solo con un colpo di testa del Papu Gomez, che Sepe devia in angolo; ai bergamaschi basta comunque per tenere botta a un Napoli abulico e soprattutto stanco, senza energie.
Nella ripresa l’Atalanta cambia musica e approfitta subito di un Napoli distratto e fuori posizione: al 50’ Gomez sguscia via fra Hysaj e Chiriches e crossa in mezzo, Mario Rui scivolando libera Cornelius che calcia, deviazione di Koulibaly e carambola che finisce sui piedi di Castagne, che tira forte sotto la traversa da pochi metri e fa 1-0.
Il Napoli a quel punto è costretto a inseguire, Sarri rompe gli indugi e spedisce dentro Mertens e Insigne per Hamsik e Callejon, schierandosi con un insolito 4-2-3-1. La reazione però non si vede, anzi: al San Paolo cala il gelo al 36’ quando, su rinvio dalla retroguardia, Gomez s’invola palla al piede verso la porta, salta Chiriches che nel frattempo scivola e azzecca un gran bel mancino sotto il primo incrocio. Un gol pazzesco, per il Papu argentino.
Solo a quel punto l’Atalanta di Gasperini cala d’intensità e si fa sorprendere da un cross apparentemente innocuo di Insigne: Berisha è impacciato nell’uscita, i centrali non lo coprono e Mertens sbuca fra tutti insaccando di testa. È il gol che ridà fiato e calore ai campani, che potrebbero partire all’assalto all’arma bianca. I bergamaschi però non soffrono nulla fino alla fine e si guadagnano una meritatissima, e storica, semifinale: era dalla metà degli anni Novanta che non capitava. Ora ai piedi delle Alpi Orobie si attende con ansia la vincente di Juventus-Toro: per vivere un’altra pagina importante nella storia della Dea.