Liga al giro di boa: Barça stratosferico, Valencia rivelazione; i Madrid restano a guardare

Liga, il campionato (quasi) finito: come essere altrimenti, con il Barcellona che ha 9 punti sull’Atletico, 11 sul Valencia e soprattutto 14 punti sul Real campione in carica? L’analisi.

Chi se lo immaginava che, a fine 2017, i discorsi sul campionato spagnolo potessero quasi essere già scritti? E invece pare proprio sia così: il divario fra i rivali storici della Liga, Barcellona e Real Madrid, è stato scavato in questi 4 mesi iniziali della stagione, ulteriormente sancito dal “cappottone” per 3-0 rifilato dai blaugrana ai bicampioni d’Europa e del Mondo al Santiago Bernabeu.

REAL, COSÌ NON VA. In sedici partite la Casa Blanca ha rimediato 9 vittorie, 4 pareggi e soprattutto 3 sconfitte – due delle quali sanguigne, perché in casa, contro il Betis al 93’ e contro il Barcellona appunto. L’irresistibile squadra di Zidane che la scorsa annata fece sua la Liga sembra un pallido ricordo e sconta, fra le altre cose, la scarsissima vena realizzativa di Cristiano Ronaldo, uno che nel campionato spagnolo è abituato a segnare a secchiate: per l’asso di Madeira fin qui appena 4 gol in 12 apparizioni nella Liga. Una contraddizione rispetto ai 9 gol in 6 partite di Champions: un’altra competizione, quella.

Le merengues hanno portato a casa per il secondo anno di fila anche il Mondiale per club, ma in Spagna quest’anno fanno una fatica del diavolo. Chiaro che fino alla fine si lotterà per ricucire il gap col Barcellona, ma l’impresa appare improba.

BARCELLONA, RUOLINO IMMACOLATO. Grazie a un Real a corrente alternata, il Barcellona ha già accumulato un bel vantaggio sui rivali storici: +14, che al massimo potrebbe diventare +11 visto che i blancos dovranno recuperare la gara col Levante.

Distanza rassicurante per i blaugrana di Ernesto Valverde, che in agosto erano usciti a pezzi dal doppio scontro nella Supercoppa di Spagna magistralmente vinto dal trionfante Real. Il tecnico basco ha trovato la giusta quadratura e ridato fiato alla verve catalana: neppure una partita persa in questa Liga, 45 gol per 45 punti, la perfetta equazione per l’esplosivo attacco di un Barcellona rimasto sì orfano di Neymar ma con Messi già a 15 gol e Suarez a 10. Le cose dalle parti delle Ramblas funzionano alla grande: bisognerà amministrare il vantaggio per brindare a un’altra Liga.

L’ATLETICO, NONOSTANTE TUTTO, È SEMPRE LÌ. Grazie al rallentamento massiccio degli odiati cugini cittadini, l’Atletico è l’unica big di Spagna che prova da lontano a tenere il ritmo del Barcellona. Dopo la cocente e clamorosa eliminazione dalla Champions League, costata tanto in termini economici e di immagine, la banda del Cholo ha ripreso a marciare in campionato, blindando tantissimo una difesa che prima faceva acqua da tutte le parti e vincendo spesso di misura.

Il Wanda Metropolitano è il nuovo gioiellino da esibire e lì i colchoneros contano di giocarsi le residue chance di titolo: anche se francamente, con nove lunghezze da ricucire e col Barcellona così in forma, tutto diventa molto difficile. Se non altro l’Atletico può puntare forte alla lotta cittadina con il Real: vincere il derby di Madrid dell’8 aprile darebbe se non altro una non magra consolazione.

VALENCIA, RIVELAZIONE DI SPAGNA.  Tra le più belle sorprese di questa prima parte di stagione c’è senza dubbio il Valencia. Gli uomini del Mestalla, guidati in campo da uno Zaza molto positivo – 10 gol anche per lui – sono rimasti al secondo posto per un bel po’, prima di cedere il passo ai Colchoneros, complice lo stop delle ultime giornate.

I Taronges di Marcelino hanno però sorpreso per carattere e determinazione e non hanno certo intenzione di mollare la presa ora che sono terzi. Per farlo però dovranno battere l’agguerrita concorrenza di Siviglia e Villarreal. Una specie di poltrona per tre per centrare l’ultimo posto per la Champions, dato che il Real dovrà pure rialzarsi.

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